Il Duca Lupo attacca Grado. Gli Avari devastano il Friuli. Arnefrido viene ucciso presso il castello di Nimis
Si ritiene che il Friuli fosse abitato da tribù Paleovenete, probabilmente dagli Euganei. Erano dediti alla caccia, all’allevamento del bestiame e all’agricoltura. Queste tribù saranno protagoniste della “cultura dei castellieri”.
Le origini del Friuli Venezia Giulia. Età della Pietra e del Bronzo
Cartine: età della Pietra e del Bronzo
Il paesaggio tra l’alta pianura centrale e la linea delle risorgive nell’epoca antica
L’epoca dei castellieri in Friuli Venezia Giulia
Tra storia e mitologia l’origine del Friuli
L’arrivo dei Celti e la diffusione dei Carni nel territorio friulano
Il popolo dei Carni e la necropoli di Misincinis
Le origini della città di Trieste: da sempre terra di confine
Aquileia diventa colonia romana
I Romani conquistano Trieste: la leggenda di Monte Muliano
169 a.C. Aquileia conta già 15.000 abitanti.
148 a.C. Aquileia viene raggiunta dalla Via Postumia.
131 a.C. Aquileia viene raggiunta dalla Via Annia.
Il primo scontro tra Romani e Istri
Il secondo scontro tra Romani e Istri
I Carni cedono all’avanzata romana
90 a.C. Il Console Lucio Giulio Cesare emana la Leges Iuliae. In forza di essa viene resa comune la cittadinanza romana a tutti i popoli, che nella guerra sociale, erano rimasti fedeli a Roma
51 a.C. I Giapidi, uniti coi Taurisci e coi Salasi, saccheggiano Trieste
La pianura pordenonese nell’epoca romana
27 L’imperatore Augusto divide l’Italia, in “regiones”; Aquileia diviene la capitale della X Regione augustea “Venetia et Histria”. Importante porto fluviale, risulta strategica sia sotto il profilo commerciale che in quello militare. E’ ormai la quarta città d’Italia e una delle principali dell’impero.
167 La tribù germanica dei Quadi cinge d’assedio Aquileia senza riuscire però ad espugnarla.
238 Si svolge il Bellum Aquileiensis. Aquileia viene assediata da Giulio Vero Massimino detto il Trace, proclamato imperatore dalle sue truppe ma considerato usurpatore dal Senato romano. I cittadini di Aquileia usciranno vincitori dall’assedio.
313 Viene emanato l’editto di Costantino (o editto di tolleranza) che pone ufficialmente fine a tutte le persecuzioni religiose. Il Cristianesimo si diffonde in tutto il Friuli.
350 (circa) Il Vescovo di Aquileia Fortunaziano è ancora costretto a stendere il commento dei Vangeli in lingua rustica; questo a significare che erano ancora molti i caratteri locali della popolazione “romanizzata”.
381 Si tiene ad Aquileia un importante Concilio presieduto dal vescovo locale, Valeriano ed al quale partecipano numerosi altri vescovi tra cui il vescovo Ambrogio. Il concilio condanna pubblicamente l’eresia ariana e i suoi seguaci.
401 I Visigoti guidati da Alarico saccheggiano il Friuli, pochi anni dopo sarà la volta degli Ostrogoti guidati da Radagaiso, quindi ancora i Visigoti (410).
Le invasioni barbariche e “il sacco di Aquileia”
L’origine dei Conti di Strassoldo tra realtà e leggenda. Il momento della ricostruzione dopo Attila
Il lungo periodo delle invasioni barbariche e la caduta dell’impero romano.
Il Friuli sotto i barbari e Odoacre
Teodorico sconfigge Odoacre e la battaglia sull'Isonzo
Il declino e la morte di Teodorico
La prima guerra greco-gotica (535-539)
Prima la carestia e poi la peste giustinianea: Friuli e Istria decimate
La seconda guerra greco-gotica (551-553)
558 Nel luglio-agosto di quest'anno tutto l'Oriente e l'Occidente fu stranamente afflitto da innondazioni, tempeste, terremoti e pestilenze
Secondo Paolo Diacono, ci fu una strage e molti luoghi restarono deserti. Fu particolarmente grave in Liguria e nelle Venezie. In Friuli venne chiamata anguinaja o bubone.
Il governo di Narsete in Italia
Nello stesso anno, i Longobardi provenienti dalla Pannonia e guidati dal re Alboino invadono il Friuli. L’invasione avviene lentamente e senza incontrare alcuna resistenza armata; un invasione molto differente dalle precedenti, le quali avevano invece lasciato dietro a se morte e rovine. In breve tempo i Longobardi si impadroniscono di gran parte d’Italia; Forum Iulii (Cividale del Friuli) diviene capitale del Ducato del Friuli. Per 208 anni la storia del Friuli si confonderà con quella dei Longobardi.
La situazione del territorio friulano prima dell'arrivo dei Longobardi
I Longobardi conquistano l’Italia, istituito il Ducato del Friuli.
Trieste durante l’invasione Longobarda
L’organizzazione del Ducato friulano si fonda su quattro “municipi”: Forum Iulii (Cividale), Aquileia, Iulium Carnicum (Zuglio) e Concordia. Vengono, in questo modo, riunite sotto lo stesso governo tutte le terre poste tra il Livenza ed il Timavo.
Il Ducato longobardo del Friuli
La leggenda di Alboino e la sua morte
Il caso della sede vescovile di Aquileia.
I successori di Alboino e l’epoca dei Ducati
La lotta tra Smaragdo e il Patriarca Severo
La guerra in Istria tra Longobardi e Bizantini
599 Firmata la pace tra Longobardi e Greci
Ad Aquileia venne nominato il patriarca Giovanni, sostenuto dai Longobardi; a Grado, alla cui sede venne riservata la giurisdizione sui territori di dominazione bizantina fu nominato il patriarca Candidiano, cattolico.
La divisione del Patriarcato di Aquileia del 607
L’incursione degli Avari e la storia della duchessa Romilda
Il Friuli dopo la morte di Gisulfo II.
Nascono le prime istituzioni di tipo feudale. L’editto di Re Rotari
Il Duca Lupo e la nuova incursione degli Ávari
689 Nella battaglia di Coronate, il re longobardo Cuniperto, cattolico, sconfigge il duca Alachis, ariano, che guidava un fronte composito di insorti dell’Italia nord-orientale, tra i quali c’erano anche molti aderenti allo scisma tricapitolino.
698 Il re Cuniperto convoca un sinodo a Pavia in cui i vescovi cattolici e tricapitolini ricompongono lo scisma “nello spirito di Calcedonia”.
706 Pemmone viene proclamato Duca del Friuli. Si ha un periodo di grande sviluppo culturale ed economico.
734 Ratchis, figlio primogenito di Pemmone, viene nominato Duca al posto del padre. Continua lo sviluppo economico ed artistico del Ducato. Nel 744, Ratchis sarà poi nominato Re d’Italia.
744 Il fratello Astolfo subentra nel governo del Friuli, diventerà anch’esso re d’Italia quando Ratchis si ritirerà nel convento di Montecassino.
775-776 Il Duca Rotgaudo, a capo della resistenza friulana si oppone al potere carolingio, dimostrando che il Friuli ha ormai acquisito una propria autonomia. Viene però sconfitto ed ucciso in battaglia. Cividale subisce una durissima repressione. Nonostante la sconfitta l’eredità etnica e culturale lasciata dai Longobardi non sarà però mai cancellata.
776 Carlo Magno, re dei Franchi, dopo aver sconfitto i Longobardi si autoproclama “Gratia Dei rex Francorum et Langobardorum“.
781 Il ducato del Friuli viene riorganizzato su base comitale ed affidato al figlio Pipino.
791 Annessione dell’Istria al Ducato friulano. Torna a rifiorire la città di Cividale, adesso chiamata Civitas Austriae e non più Forum Iulii, termine che invece andrà ad identificare il nome dell’intera regione.
787 Viene elevato Patriarca con il consenso dello stesso Carlo Magno il cividalese Paolino II. Al nuovo patriarca sono riconosciuti i possedimenti della chiesa aquileiese e nuove importanti donazioni (792).
836-866 Il Duca Everardo garantirà di un lungo periodo di stabilità e crescita culturale. Il Friuli viene elevato a Marca (846).
899-952 Il Friuli subisce la più lunga e devastante invasione per mano degli Ungari. Saranno almeno 12 le incursioni che provocheranno incendi, morti e rovine. Le conseguenze delle invasioni ungare furono fatali per il Friuli: spopolamento della regione, interruzione delle vie di comunicazione, abbandono delle attività produttive.
955 (circa) Dopo la vittoria sugli Ungari da parte di Enrico duca della Baviera e della Carinzia, il Friuli viene incorporato alla marca veronese. Nel 989 viene quindi annesso al ducato di Carinzia.
1019 Sarà il Patriarcato di Aquileia ed in particolare il Patriarca Volfango detto Poppo (o Poppone) ad intraprendere una importante opera di ricostruzione. I successivi anni saranno, per il Friuli, anni di rinascita sociale e materiale.
1076 Si scatena una “guerra civile” tra i principi tedeschi e l’imperatore dopo la scomunica di quest’ultimo da parte di Papa Gregorio VIII. Il Patriarca Sigerardo rimane fedele ad Enrico IV.
1077 A Pavia il
del 1077 l’imperatore Enrico IV concede al patriarca Sigeardo l’investitura feudale con prerogative ducali su tutta la contea del Friuli. E’ l’atto di nascita dello stato patriarcale friulano. Con questo atto il Friuli riacquistava la sua integrità territoriale e la sua autonomia politica.1077-1204 I successori di Sigeardo si mantennero fedeli alla politica di Enrico IV e poi del figlio Enrico V facendo dello stato friulano la pedina avanzata della politica imperiale in Italia. All’unità territoriale dello stato friulano (alla fine del XII secolo lo stato più ampio e compatto dell’Italia settentrionale) viene ad affiancarsi anche un unità etnica-culturale tale da poter essere ormai definita semplicemente “friulana”.
1204 Il Friuli si avvia al periodo di massimo splendore del patriarcato; il Friuli mai come in questo periodo raggiunse tanta autonomia e prestigio nella politica estera. Sotto il patriarcato di Volchero (1204-1218) grande impulso fu dato ai traffici commerciali ed alle attività produttive, fu migliorata la rete viaria e brillante fu anche l’attività culturale.
1218 Viene nominato patriarca Bertoldo di Andechs-Merania (1218-1251) il quale ebbe fin dall’inizio un occhio di riguardo per la città di Udine che in breve tempo passò da piccolo villaggio a metropoli. Le mire di conquista dei ghibellini Ezzelino III da Romano e Mainardo III, conte di Gorizia, costrinsero il patriarca a cercare aiuto nel partito avversario (quello guelfo) alleandosi con Venezia e con il duca di Carinzia.
1231 Il 6 luglio si tiene la prima seduta del “Parlamento della Patria”, al quale partecipano le città di Aquileia, Cividale, Gemona, Sacile, Tolmezzo e Udine.
1277 Pordenone passa agli Asburgo, divenendo a tutti gli effetti un enclave tedesco nel territorio friulano. Il Friuli divenuto elemento di forza della lega Guelfa si avvia ad un lento ma inesorabile declino.
1334 Con la nomina a patriarca di Bertrando di Saint Geneìs (1334-1350) viene nuovamente dato lustro e prestigio allo stato friulano. Amato dal popolo, conseguì numerosi successi sul piano militare e diplomatico senza mai trascurare i suoi doveri di vescovo.
1344 Fondazione dell’università degli studi di Cividale.
1350 Il 6 giugno Bertrando, ormai novantenne, viene ucciso da una congiura guidata dal conte di Gorizia, dal comune di Cividale e da altri feudatari friulani. Gli succede Nicolò di Lussemburgo (1350-1358) che instaurò subito un governo autoritario ed insolitamente violento. Furono perseguiti tutti i responsabili della morte di Bertrando; lo stesso conte di Gorizia fu costretto a restituire tutte le terre ed i castelli usurpati.
1365 Il vicedomino Francesco Savorgnan, grazie a numerose vittorie sul campo, mette fine alle mire espansionistiche degli Asburgo. Viene quindi nominato patriarca Marquardo di Randeck (1365-1381).
La comunità di Gemona nel 1300-1400.
La stato patriarcale era ormai sulla soglia della decadenza indebolito dallo spirito di “fazione”, odio e vendetta dei Comuni friulani, in particolare tra quelli di Udine e Cividale; lite che assunse dimensioni internazionali.
La guerra tra Pordenone e Torre di Pordenone
Friuli 1410: l’inizio della svolta
Perché il Friuli divenne un campo di battaglia nel 1411
1419 Il 13 luglio l’esercito veneziano occupa Cividale e si prepara alla conquista di Udine.
1420 Il 7 giugno, dopo una strenua difesa, l’esercito veneziano conquista la città di Udine; subito dopo cadono Gemona, S.Daniele, Venzone, Tolmezzo. E’ la fine dello stato patriarcale friulano.
1445 Dopo lunghe trattative il patriarca Ludovico Trevisan accetterà il concordato imposto da Venezia mediante il quale veniva abolito di fatto il diritto di indipendenza del Friuli.
1472-1499 Il Friuli annesso alla Serenissima Repubblica si trova in balia delle incursioni turche: sono centinaia i paesi dati alle fiamme.
1500 La contea di Gorizia passa all’Austria.
1508 Inizia la guerra tra Austria e Venezia che rivendica i possedimenti goriziani. Pordenone viene inglobato nei territori veneziani.
1511 Rivolta contadina (27 febbraio) appoggiata dal filoveneziano Antonio Savorgnan. Sono dati alle fiamme numerosi castelli e ville nobiliari. Nello stesso anno si abbatte sul Friuli un tremendo terremoto (26 marzo), quindi la peste.
1521 Con la “Dieta di Worms” il territorio friulano viene spartito a metà tra Venezia ed Austria. Ai veneziani restano il Friuli Centrale, Monfalcone ed il Friuli occidentale. All’Austria, il Friuli Orientale con Aquileia.
1593 Viene fondata Palmanova.
1615-1617 Guerra di Gradisca. Austria e Venezia entrano nuovamente in conflitto. La guerra non porterà cambiamenti significativi ai confini.
1629 Il Friuli è colpito da una grave carestia.
1700 Un terremoto colpisce la Carnia.
1751 Definitiva soppressione del Patriarcato di Aquileia. Al suo posto sono creati gli arcivescovadi di Udine e Gorizia.
1754 La Contea di Gradisca viene riunificata a quella di Gorizia.
1797 Cade Venezia a seguito della campagna napoleonica in Italia. Con il trattato di Campoformio, Napoleone Buonaparte cede il Friuli all’Austria.
1805 Il Friuli entra a far parte del Regno italico creato da Napoleone.
1815 Il Congresso di Vienna definisce nuovi confini: il Friuli ed il Veneto tornano all’Austria ed insieme alla Lombardia vanno a formare il Regno Lombardo-Veneto controllato dagli austriaci.
1838 Il mandamento di Portogruaro fino a questo momento sempre inserito nella “Provincia del Friuli” viene assegnato alla Provincia di Venezia.
1852 Il comune di Sappada viene staccato dalla Provincia del Friuli e assegnato alla Provincia di Belluno.
1866 Il Friuli occidentale e quello centrale entrano a far parte del regno d’Italia. Il Friuli orientale rimane invece sotto l’Austria.
1915-18 Prima Guerra Mondiale. In Friuli sono combattute cruente battaglie.
1918 Fallisce la proposta di un’ampia autonomia del Friuli orientale all’interno dell’Austria-Ungheria.
1919 Anche il Friuli orientale entra a far parte dell’Italia.
1923 Viene soppressa la Provincia di Gorizia.
1927 Viene ricostituita la Provincia di Gorizia (seppur con territori minori).
1940-45 Durante la Seconda Guerra Mondiale la Jugoslavia occupa l’Istria e Trieste. Viene istituita la Repubblica libera della Carnia (1944) poi soffocata dai tedeschi.
1947 Nella Costituzione italiana viene prevista l’istituzione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.
1954 La città di Trieste viene affidata all’amministrazione italiana.
1963 Viene costituita la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Il dibattito sullo statuto, nel tentativo di trovare un compromesso sul problema del territorio, era cominciato diversi anni prima, ma per ragion di stato (italiano) le rivendicazioni sull’autonomia friulana legata alla sua storia furono presto accantonate. Al territorio veniva concessa la specificità di regione autonoma al fine di garantire l’italianità della zona di confine e di Trieste. La minoranza triestina (3% del territorio e il 20% della popolazione) era così riuscita a prevalere sulla maggioranza friulana. Nello stesso anno vi fu anche il disastro del Vajont.
1968 Viene creata la provincia di Pordenone sottraendo diversi comuni a quella di Udine.
Il Duca Lupo attacca Grado. Gli Avari devastano il Friuli. Arnefrido viene ucciso presso il castello di Nimis
Le prime istituzioni feudali in Italia nascono con i Longobardi. L’Editto di Re Rotari che apportò significative innovazioni soprattutto giuridiche.
Dopo la morte di Gisulfo II, in Friuli ci fu un periodo di pace. In questo periodo la Natura si fece sentire con terremoti ed epidemie.
L'aspetto del territorio al tempo dei castellieri
I primi duchi del Friuli e le incursioni degli Avari.
Nel 607, alla morte del patriarca Severo, il Patriarcato di Aquileia si divise.