Per una mobilità veramente sostenibile e inclusiva è necessario incentivare il trasporto pubblico e la mobilità elettrica.

(fonte DMR-IA 11_24)

Ridurre l'uso dell'auto nelle città è fondamentale per affrontare una serie di problemi urgenti che influenzano la qualità della vita urbana e l'ambiente. Tra i problemi più critici legati all'uso eccessivo delle auto vi sono l'inquinamento, il congestionamento del traffico e la perdita di spazi pubblici

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Per una mobilità veramente sostenibile e inclusiva è necessario incentivare il trasporto pubblico, la mobilità elettrica. Allo stesso tempo non bisogna dimenticare che per avere una sostituzione del parco macchine saranno necessari anni: per questo motivo è necessario creare un numero sufficiente di parcheggi per i residenti al fine di limitare le eccessive emissioni di inquinanti causate dalla ricerca del parcheggio. Inserendo zone ZTL, LEZ, ZEZ e prevedendo parcheggi serviti per i turisti.

 Accelerare il passo su più direzioni a partire da investimenti massicci nel TPL e incentivi all’uso del trasporto pubblico, della mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike) anche nelle periferie e nei centri minori; richiedere la mobilità a zero emissioni per l’ultimo miglio delle merci; trasformare la città per salvaguardare la salute e la qualità della vita mediante ZTL, LEZ e ZEZ, la digitalizzazione dei servizi della PA, la promozione dell’home working, l’espansione delle reti di percorsi ciclo-pedonali, ridisegnando lo spazio pubblico urbano a misura di persona, diffondendo la la “città 30” utile misura non solo per aumentare la sicurezza stradale verso la “Vision Zero”, ma anche per contribuire all’abbattimento delle emissioni e alla riduzione del tasso di motorizzazione.

 

L’inquinamento atmosferico e acustico causato dai motori

Le auto sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nelle città. I motori a combustione interna emettono gas di scarico contenenti sostanze nocive come ossidi di azoto, particolato fine e monossido di carbonio. Questi inquinanti contribuiscono a problemi respiratori, malattie cardiovascolari e altre condizioni di salute gravi. Inoltre, le emissioni di anidride carbonica (CO2) dalle auto contribuiscono al cambiamento climatico globale.

La lotta allo smog nelle città italiane è ancora in salita secondo il nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città 2024”, redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign. Infatti, nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria. I loro livelli attuali sono stabili ormai da diversi anni, in linea con la normativa attuale, ma restano distanti dai limiti normativi che verranno approvati a breve dall’UE, previsti per il 2030 e soprattutto dai valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, evidenziando la necessità di un impegno deciso, non più rimandabile, per tutelare la salute delle persone. 

Sintesi dati regionali del Friuli Venezia Giulia. La “riduzione delle concentrazioni necessaria” (valore negativo) indica, per ciascun parametro, di quanto dovrà diminuire la concentrazione attuale, in percentuale, per raggiungere i valori normativi che entreranno in vigore a partire dal 2030. (Fonte Legambiente)

In virtù dei più stringenti valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021 , che ha rivisto al ribasso i limiti per tutelare la salute delle persone per i principali inquinanti atmosferici, e della contestuale revisione della Direttiva sulla Qualità dell’Aria (DQA) avviata dalla Comunità europea nel corso degli ultimi due anni, è necessario prendere provvedimenti.

Le fonti di emissione degli inquinanti, per quanto complesse, ormai si conoscono. Grazie ai numerosi studi delle Arpa che si sono affinati nel corso degli anni, è stato possibile circoscrivere le fonti principali di inquinamento al riscaldamento a biomasse e ai trasporti per il particolato (PM10 e PM2.5) primario, all’agricoltura e ai trasporti su strada per il secondario, alla combustione dei motori diesel e al traffico in generale per l’NO2 , ed infine alle industrie per una molteplicità di inquinanti soprattutto in quelle realtà che vedono aree industriali (che comprendono anche autostrade, porti ed aeroporti ovviamente) inglobate nel tessuto urbano delle città. In quest’ottica, le proposte per cercare di uscire dalla morsa dell’inquinamento, devono tener conto delle diverse realtà territoriali e delle diverse fonti di emissioni ed è necessario agire su più fronti in maniera decisa e integrata. Solo così si potrà vedere nel medio periodo una via di uscita dall’emergenza smog e tornare a respirare aria pulita nelle nostre città.

Il traffico congestionato è un problema comune nelle aree urbane densamente popolate. Quando troppe auto competono per uno spazio limitato, si verificano ingorghi che rallentano i tempi di percorrenza, aumentano il consumo di carburante e peggiorano l'inquinamento atmosferico. Il tempo perso negli ingorghi rappresenta una significativa perdita di produttività e può causare stress e frustrazione tra i residenti.

La mancanza di parcheggi rende meno efficace la creazione di piste ciclabili ed utilizzo dei mezzi pubblici.

Come sono cambiati i tassi di emissione di CO2 nei diversi settori, dal 1990 fino al 2019

I tassi delle emissioni di CO2 per modalità di trasporto

La creazione di nuovi parcheggi porta alla perdita di spazi pubblici preziosi per questo motivo deve essere associato con la rigenerazione urbana delle aree dismesse.

L'inquinamento acustico causato da moto e auto: un problema crescente ed allo stesso tempo non viene affrontato

L'inquinamento acustico, causato principalmente dal traffico veicolare, rappresenta una delle maggiori problematiche ambientali delle nostre città. Il rumore prodotto da moto e auto, in particolare, ha un impatto significativo sulla qualità della vita dei cittadini, provocando una serie di effetti negativi sulla salute e sul benessere.

L'esposizione prolungata al rumore del traffico può causare una vasta gamma di problemi di salute, tra cui: disturbi del sonno, stress, ansia, problemi cardiovascolari, problemi all’udito, riduzione della concentrazione.

L'esposizione prolungata al rumore del traffico può causare una vasta gamma di problemi di salute.  (fonte DMR-IA 11_24)

Quali sono le cause di un utilizzo eccessivo dell'auto nelle città

L'automobile, un tempo simbolo di progresso e libertà, è diventata negli ultimi decenni un protagonista indiscusso dello scenario urbano, portando con sé una serie di problematiche ambientali, sociali ed economiche. Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici e interconnesse.

L'auto offre una grande libertà di movimento, consentendo di raggiungere qualsiasi destinazione a qualsiasi ora, senza dover rispettare orari prestabiliti. Avere un'auto propria significa avere sempre a disposizione un mezzo di trasporto, senza dover dipendere da servizi pubblici o condividere veicoli con altri.

L’utilizzo dell’auto in città molte volte è legato ad una rete di trasporto pubblico spesso limitata, con frequenze basse, percorsi poco capillari e servizi non sempre affidabili. Abbonamenti e biglietti spesso considerati troppo costosi rispetto alle possibilità economiche di molte persone.

Molto spesso l’utilizzo dell’auto è legata ad una urbanizzazione diffusa. L'espansione delle città verso la periferia ha portato alla creazione di quartieri residenziali scarsamente serviti dai trasporti pubblici, costringendo i residenti a utilizzare l'auto per raggiungere il centro e i luoghi di lavoro. A questo si aggiunge la diffusione dei centri commerciali e supermercati nelle periferie.

Strategie per ridurre l’uso dell’auto in città

Sulla base di queste considerazioni, l’OMS ha raccomandato l’abbassamento della media annuale del particolato fine (PM2.5) a 5 µg/mc, quella del particolato inalabile (PM10) a 15 µg/mc, mentre per il biossido di azoto (NO2 ) a 10 µg/mc.

Ci possono essere diverse soluzioni che possono essere applicate singolarmente oppure simultaneamente.

ZTL LEZ E ZEZ possono essere adottate per  SALVAGUARDARE LA SALUTE E LA QUALITÀ DELLA VITA. Misure come ZTL ambientali, Low Emission Zone o, addirittura Zero Emisson si stanno dimostrando determinanti nell’abbattimento drastico degli inquinanti atmosferici prodotti dai trasporti. Londra, Bruxelles, Parigi, ovunque impiegate le LEZ garantiscono una riduzione di polveri sottili e biossido d’azoto da traffico del 30 o 40%. contribuiscono anche a ridurre le emissioni climalteranti, l’inquinamento acustico e a ridisegnare lo spazio urbano a misura di cittadino.

INCENTIVI ALL’USO DEL TRASPORTO PUBBLICO (TPL). Certamente ridurre le emissioni prodotte dal traffico significa limitare la circolazione dei veicoli più inquinanti. Ma solo grazie alla creazione di una efficiente e capillare rete composta da TPL, in grado di assorbire la domanda di mobilità, sarà possibile rimodulare il traffico. Inoltre è fondamentale incentivare l’uso del TPL. Abbonamenti integrati, flessibili, calibrati non solo su base annuale, mensile e settimanale ma anche su un nuovo concetto di “orario” e giornata lavorativa, con prezzi differenziati, accessibili per tutti - o gratuiti, ad esempio, per studenti o redditi bassi - possono rappresentare un efficace incentivo.

DIGITALIZZAZIONE DEI SERVIZI DELLA PA E HOME WORKING per RIDURRE LA DOMANDA DI MOBILITÀ. L’esperienza della pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione in atto e creato nuove modalità di lavoro e interazione.

Aumentare la mobilità sostenibile. Dove è possible incentivare la mobilità elettrica, anche condivisa. Creare una rete ciclabile compatibile con i veicoli.  

RIDISEGNARE LO SPAZIO PUBBLICO URBANO A MISURA DI PERSONA. “Città dei 15 minuti” (in cui tutto ciò che serve sta a pochi minuti a piedi da dove si abita), sicurezza stradale (Vision Zero incidenti gravi, a cominciare dai minori).  “Città 30” all’ora per migliorare la sicurezza e soprattutto per ridurre l’inquinamento acustico.

Qualsiasi sia la soluzione scelta, alla base ci deve essere una visione a lungo termine condivisi con la cittadinanza, sviluppando piani urbanistici a lungo termine, con l'obiettivo di trasformare le città in luoghi più vivibili e sostenibili.

 

 

Legaambiente,  “Mal Aria di città 2024”

Parlamento Europeo, Emissioni di CO2 delle auto: i numeri e i dati. Infografica

 



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