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I Panda giganti sono una specie vulnerabile, minacciata di continuo dall'impoverimento del loro habitat e da un tasso di natalità molto basso.
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Attualmente si crede che siano circa 1.600 individui a sopravvivere allo stato naturale. Il Panda gigante è il simbolo del WWF (World Wildlife Fund), organizzazione che si occupa di preservare le specie dal rischio di estinzione.
Nella terra dei Panda: Questo è quasi tutto quello che un panda fa durante la sua giornata: mangiare una quantità enorme di bambù, rotolarsi sugli alberi e riposarsi per la fatica di aver mangiato e di essersi rotolato. Fra gli animali selvatici, il panda è uno dei più immediatamente riconoscibili per la sua pelliccia bianca e nera, il suo aspetto pacioso, i suoi atteggiamenti quasi umani ma soprattutto come simbolo della capacità dell'uomo di mettere in pericolo i suoi vicini nel mondo della natura. (fonte: TV7)
Il panda gigante o panda maggiore (Ailuropoda melanoleuca, David 1869), è un mammifero appartenente alla famiglia degli Ursidi. Originario della Cina centrale, vive nelle regioni montuose del Sichuan. Verso la seconda metà del XX secolo, il panda è diventato un emblema nazionale in Cina.
Areale del panda gigante. Clicca sull’immagine per ingrandire. (fonte IUCN)
Nonostante il fatto che secondo la tassonomia si tratti di un carnivoro, la sua dieta è essenzialmente quella di un erbivoro. In effetti si nutre quasi esclusivamente di bambù (circa 38 kg di germogli al giorno, pari al 45% del peso corporeo). Tecnicamente esso, come molti altri animali, è onnivoro (è noto che il panda accompagna con uova, insetti ed occasionalmente carogne, i suoi pasti a base di bambù).
Un carnivoro che si nutre quasi esclusivamente di germogli di bambù è già di per sé un caso affascinante: non stupisce che la dieta del panda gigante sia stata oggetto di numerosi studi, ad esempio per comprendere quando e perché questo animale abbia optato per la dieta vegetariana.
Il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) appartiene all’ordine dei carnivori, dei quali mantiene caratteristiche come l’intestino relativamente corto e la presenza di batteri ed enzimi intestinali tipici dei carnivori
Presenta però anche delle caratteristiche anatomiche tipiche degli erbivori: il teschio, la muscolatura della mascella e i denti sono adatti al consumo di fibre; inoltre, il panda è dotato di un pseudo-pollice che gli consente di togliere le foglie dal bambù prima di nutrirsene.
Dallo studio è emerso che il contenuto di proteine e carboidrati della dieta del panda è straordinariamente simile a quello di un iper-carnivoro (definito come un animale che basa oltre il 70% della sua dieta sul consumo di carne). Circa il 50% del suo apporto energetico deriva dalle proteine, una percentuale paragonabile a quella descritta per i gatti selvatici e per i lupi. Anche la composizione del latte del panda è più vicina a quella di un carnivoro rispetto a quella degli erbivori: le proteine contribuiscono al 21,9% dell’apporto energetico, mentre l’apporto dei carboidrati è basso.
Alcuni scienziati suggeriscono che il passaggio alla dieta vegetariana sia avvenuto tra i due e i quattro milioni di anni fa, altri studiosi spostano la data della transizione a tempi molto più recenti, tra i 5.000 e i 7.000 anni fa.
I panda giganti sono una specie a rischio, minacciata di continuo dall'impoverimento del loro habitat e da un tasso di natalità molto basso
La Zoological Society of London, in base a criteri di unicità evolutiva e di esiguità della popolazione, considera l'Ailuropoda melanoleuca una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.
Per ovviare alla mancanza di informazioni sui panda selvatici si è deciso di costruire un centro di ricerca nella valle di Wolong in Cina. È stato inoltre creato un centro di riproduzione in cattività. I risultati di questa ricerca sono serviti a redigere progetti dettagliati per realizzare e gestire riserve in cui collocare gli esemplari rimasti: tali progetti prevedono, fra l'altro, la creazione di corridoi di foresta che colleghino le varie riserve, un intervento sul territorio volto alla reintroduzione di numerose specie di bambù, in modo da evitare che le piante muoiano tutte nello stesso periodo, e la realizzazione di iniziative con cui indurre gli abitanti delle foreste e dei villaggi a procedere in modo selettivo nella distribuzione delle foreste di bambù.
Il primo panda nato in cattività, una femmina chiamata Ming-MIng nacque il 9 settembre 1963 nello zoo di Pechino. Nel 1978 nello stesso zoo venne alla luce Yaun Jing, il primo piccolo di panda frutto di un'inseminazione artificiale. Nonostante questi iniziali successi, soltanto tre zoo al di fuori della Cina - Madrid, Città del Messico e Tokyo - sono riusciti a far nascere panda, e il livello di nascite resta scarso persino in Cina.
La creazione di centri di produzione in zone dove i panda si recano naturalmente è un passo positivo verso l'aumento delle nascite. Anche se privo di fondi, il centro di Wolong, situato sulle montagne della provincia occidentale di Sichuan, è un esempio ideale: qui, per lo meno, i panda vivono in un luogo che ricorda il loro ambiente naturale.
Le curiosità più comuni sui panda giganti
Perché i panda sono in via d'estinzione?
Il bracconaggio e il disboscamento delle foreste stanno portando all'estinzione il panda gigante.
Dove si trova il panda gigante?
I panda giganti vivono nelle grandi foreste di bambù nelle regioni montuose del Sichuan tra i 1200 e 3100 metri sopra il livello del mare.
Cosa possiamo fare per salvare i panda?
Poiché la specie ha bisogno di foreste montane e di pianura per sopravvivere, le prime utilizzate in estate, le seconde in inverno, allargare la superficie coperta dalle foreste stesse potrebbe far aumentare la popolazione dell'animale e assicurargli un futuro sicuro.
Perché il panda è il simbolo del WWF?
Fu il pittore naturalista Sir Peter Scott a scegliere il panda quale simbolo del World Wildlife Found, perché è un animale che ispira tenerezza, simpatia, dolcezza, perché è a rischio di estinzione ma anche perché si stampa facilmente in bianco e nero!
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