Dalla Gazzetta Piemontese del 5 agosto 1868. Un uragano nel territorio della Rocca Tederighia

 

 Dalla Gazzetta Piemontese del 5 agosto 1868. Un uragano nel territorio della Rocca Tederighia

#toscana

Nella notte del 29 luglio, un uragano è passato nel territorio della Rocca Tederighia, comunità di Roccastrada, con direzione ponente levante, a metà delle pendici che dal culmine di Sasso Forte scendendo al piano, schiantando ed abbattendo ogni ostacolo incontrato nel suo corso roteante e vorticoso, nella zona percorsa larga da quattro e cinquecento metri. Alcune case sono scoperchiate, alcune in parte abbattute, e se non è a deplorare perdita di uomini, il danno risentito negli averi è grande, avendo la meteora investiti terreni coltivati a viti e olivi, e la selva dei castagni detta dei Fagiani.

Alcuni oliveti si possono dire del tutto scomparsi, castagni, noci, querce secolari schiantate o divelte; la distruzione, in tutta la sua potenza terribile e grande, si è rivelata allo sguardo dell’attonito spettatore che mira prostrati al suolo superbi tronchi di alberi giganteschi, rotti e contorti come fragili giunghi. Il terreno, in alcune località, è stato raso come se una fiumana l’avesse percorso, e alcune viti sono state svelte dal suolo, sollevando il terreno in cui erano abbarbicate; pagliai. Siepi, ogni oggetto mobile è scomparso.

E’ osservabile come la meteora abbia agito con maggior potenza nei querceti e castagneti, ove la resistenza era maggiore, e più nelle valli, e come in queste i tronchi degli alberi divelti giacciono sul terreno, trasportati in direzione inversa al corso della meteora, e i laceri tronchi attestino pure lo schianto finale, lo strappamento e la torsione in direzione contraria.

Ed è pure notabile come questa meteora siasi divisa in due correnti nell’incontro di un colle per ricongiungersi al di là del medesimo più formidabile e potente.

 

 

 



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