Agli inizi del 1400, l’Italia settentrionale e la Germania si trovavano in preda ad un periodo di turbolenza ed anarchia.
Invano l’imperatore Roberto si era sforzato di ristabilire la pace in Germania e nella chiesa. I suoi tentativi risultarono tutti infruttuosi. Nel 1405, l’elettore di Mangoza, il margravio di Baden ed il conte di Virtemberga avevano formato una lega con le città libere della Svevia e del Reno. Questa lega, detta Marbach, aveva dettato legge all’imperatore e muoveva contro l’imperatore ogni tipo di lagnanza. Per indebolire l’imperatore, evadevano il fisco imperiale e contemporaneamente rimproveravano l’imperatore di debolezza. Lo accusavano di non essere stato in grado di sottomettere il ducato di Milano e di non aver impedito il passaggio della casa di Brabante alla casa di Borgogna. Ma, ovviamente, nessuno della Lega gli aveva dato alcun aiuto per riunire questi feudi al dominio imperiale.
L’imperatore Roberto era accusato anche di non essere stato in grado di portare pace nella chiesa perché egli stesso si era sottomesso al partito di Gregorio XII.
Molto probabilmente Roberto era in pericolo di essere deposto, come era successo al suo predecessore Venceslao, se la morte non lo avesse colto il 19 maggio 1410.
Nel frattempo, Venceslao, dopo aver perduto la corona dell’impero nel 1400, continuava a regnare in Boemia. La Germania non voleva accettare nuovamente la sua candidatura in quanto era stato un monarca “indolente e dedito alla crapula”.
Pertanto fu convocata una dieta a Francoforte per eleggere un nuovo re de’ romani. Le voci erano discordi: alcuni elessero Jossa, marchese di Moravia, altri Sigismondo, re d’Ungheria e fratello di Venceslao.
L’uno e l’altro degli eletti vennero proclamati dai loro partigiani, il 28 ottobre del 1410, e la Germania ebbe per pochi mesi tre imperatori (dato che la cristianità aveva tre papi). Ma nel 1411 Jossa morì e l’8 gennaio del 1411 tutti gli elettori aderirono a Sigismondo.
Sigismondo era conosciuto per le sue crudeltà e le sue perfidie. Più volte aveva incitato i suoi sudditi ungheresi alla ribellione.
Il nuovo imperatore non aveva mai perdonato i suoi avversari per il disprezzo che provavano nei confronti di Venceslao ed era stanco della mancanza di gloria.
Nel momento in cui fu eletto imperatore, egli si trovava in aperto conflitto con la repubblica di Venezia. Nel 1409 Ladislao di Napoli aveva ceduto la Dalmazia e Zara ai veneziani per centomila ducati d’oro. Sigismondo decise di andare a prendere la corona imperiale a Roma ma prima volle aprirsi la strada per il patriarcato di Aquileia e per il Friuli.
Il Friuli aveva sempre sentito l’influenza dall’impero di Germania. E’ sufficiente pensare che si crearono importanti divisioni quando fu nominato patriarca di Aquileia Antonio Pancera. Le città che si opponevano a Venceslao, si opposero ardentemente all’ascesa di Pancera in quanto sostenuto dalla famiglia ungara.
Questi eventi furono il preludio di una guerra atroce che si consumò in terra friulana.
Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi, Storie delle Repubbliche Italiane dei secoli di mezzo Tomo VIII, 1831