L'Impegno di Luoghi Comuni per una Città Dinamica e Innovativa

Trieste e il Porto Vecchio: Un Futuro da Costruire Insieme

(fonte immagine: ilgiornaledellarchitettura)

Il Porto Vecchio di Trieste è al centro di un ambizioso progetto di Rigenerazione Urbana.

Il Porto Vecchio di Trieste, un tempo cuore pulsante dell'attività marittima, è oggi un'area di grande potenziale in attesa di rinascita. L'Associazione Luoghi Comuni, attraverso convegni e iniziative di coinvolgimento cittadino, si fa promotrice di un dibattito aperto e costruttivo sul futuro di quest'area strategica per la città. L'obiettivo è trasformare il Porto Vecchio in un polo multifunzionale, capace di coniugare storia e innovazione, creando nuove opportunità di sviluppo economico, sociale e culturale per Trieste e i suoi abitanti.

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Porto Vecchio, idee per centrare l’obiettivo

Il Porto Vecchio di Trieste: un tesoro storico in attesa di rinascita

Far rinascere Porto Vecchio con la rigenerazione urbana

Luoghi Comuni e la sua attività



Porto Vecchio, idee per centrare l’obiettivo

Il 27 gennaio 2025, l’Associazione Luoghi Comuni ha organizzato un convegno intitolato “Porto Vecchio, idee per centrare l’obiettivo”.

Lo scopo di Luoghi Comuni è quello di confrontarsi e informare la cittadinanza triestina sul processo di trasformazione del Porto Vecchio che potrà rivoluzionare la città. Attraverso incontri come questo, l’Associazione vuole rendere la cittadinanza partecipe degli eventi che disegneranno il futuro della città. 

Il convegno “Porto Vecchio, idee per centrare l’obiettivo”,organizzato da Luoghi Comuni, ha affrontato diverse problematiche dal declino demografico allo sviluppo di un polo tecnologico.

IL RUOLO DI INDIRIZZO DELL’ ENTE PUBBLICO NEL PROJECT FINANCING

Il primo relatore, il dott. Walter Toniati, esperto in partenariato pubblico privato, ha affrontato le sfide e i pericoli di di un partenariato pubblico/privato in progetti di elevata portata come il Porto Vecchio.

Toniati ha spiegato che, nella finanza di progetto, il ruolo principale è del settore privato, mentre il settore pubblico deve stabilire gli obiettivi e verificarne il raggiungimento. Gioca un ruolo fondamentale il negoziatore, che è un professionista incaricato di rappresentare l'amministrazione pubblica. Il negoziatore, insieme con il privato, hanno il compito di raggiunger il valore contendibile. Raggiungere il valore contendibile significa trovare un equilibrio ottimale tra le parti coinvolte in una negoziazione. In un contesto di appalto pubblico, il valore contendibile è quella zona intermedia dove entrambe le parti, il settore pubblico e il privato, traggono beneficio dall'accordo.

Moderati dal consigliere regionale Roberto Cosolini si sono poi alternati ai microfoni l’assessore al Project Financing Everest Bertoli e la vice Presidente del Consiglio Comunale Laura Famulari.

L'iniziativa, promossa dal Comune di Trieste, si concentra sulla creazione di una "grande spa", un polo di attrazione per studenti, istituzioni scientifiche di prestigio come l'OGS e hotel di qualità.

L'assessore al Project Financing, Everest Bertoli, ha rassicurato che il Comune ha stabilito "limiti precisi al privato", introducendo "clausole del contratto con tempistiche certe".

La vice Presidente del Consiglio Comunale, Laura Famulari, ha espresso il suo auspicio per una valorizzazione in chiave culturale e scientifica di Trieste, sottolineando l'importanza di un maggiore confronto con la cittadinanza.

ALCUNI NODI DA SCIOGLIERE

Trieste al bivio: come frenare il declino demografico e attrarre i talenti del futuro

La seconda parte del convegno è stata focalizzata su problemi che riguardano la città: la popolazione in calo, la necessità di una impresa che richiami i giovani e la necessità di uno sviluppo immobiliare adeguato. Per sviluppare questi punti sono stati invitati: prof. Alessio Fornasin, Docente di Demografia all’Università di Udine, Michele Balbi, imprenditore e Equity Partner di Ernst & Young; Antonio De Paolo, imprenditore immobiliare.

Alessio Fornasin ha evidenziato come ci sia un precoce invecchiamento della popolazione triestina. Guardando al futuro tra vent’anni, nel 2043, il calo demografico sarà “pesante per il paese, forte per il Friuli Venezia Giulia, ma contenuto per Trieste”. Fornasin ha evidenziato come a Trieste ci sia un maggior movimento di persone rispetto ad altre zone della regione.

Michele Balbi ha indicato la via da seguire: trasformare il Porto Vecchio in un polo attrattivo per le aziende e creare un ecosistema ideale per i giovani talenti, offrendo spazi di lavoro innovativi e un ambiente dinamico e stimolante. Però serve “un ecosistema che sia veloce, divertente, disponibile; un’infrastruttura in grado di accogliere questi giovani talenti, questi migranti digitali”. Un ambiente, in definitiva, innovativo.

L'imprenditore immobiliare Antonio De Paolo ha sottolineato l'importanza di una componente residenziale nel progetto di riqualificazione del Porto Vecchio, integrando Università, imprese e abitazioni in un contesto urbano all'avanguardia.

UNIVERSITÀ, RICERCA GIOVANI: PRESENZE INDISPENSABILI IN PORTO VECCHIO

Roberto Di Lenarda, Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, ha ricordato che l’Università ha visto un aumento significativo di iscritti, con un +33% negli ultimi anni. Un dato che sottolinea l'attrattività dell'ateneo, ma che pone anche importanti sfide per il futuro della città.

Il 45% degli studenti proviene da fuori regione, una vera e propria ricchezza per Trieste. Tuttavia, molti di loro faticano a trovare alloggi a prezzi accessibili, in un mercato immobiliare sempre più caro. Una volta laureati, poi, solo una minoranza sceglie di rimanere in città, privando Trieste di talenti preziosi.

Il Rettore dell'Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, ha lanciato una proposta ambiziosa: trasformare il Porto Vecchio in un polo tecnologico legato al mare e all'innovazione digitale. Un modo per attrarre studenti e ricercatori di alto livello, offrendo loro opportunità di lavoro stimolanti e ben remunerate.

L'Università di Trieste è un motore di sviluppo fondamentale per la città. Ma per garantire un futuro prospero a Trieste, è necessario investire sui giovani, offrendo loro opportunità di crescita professionale e una qualità della vita elevata. Solo così sarà possibile trasformare Trieste in una città universitaria dinamica e attrattiva, capace di trattenere i talenti e di attrarne di nuovi.

CONSIDERAZIONI DI SINTESI

L’ultimo segmento del convegno è spettato a un dialogo a tre, tra il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano FedrigaRoberto Cosolini e Fabrizio Brancoli, vice Direttore del Gruppo NEM con delega a Il Piccolo, il compito di ‘tirare le somme’ del convegno.

Attrattività è la parola espressa in tutte le sue forme.

Brancoli, quale moderatore, ha riflettuto su come il Porto Vecchio esprima “un futuro vicino, ma nel contempo distante”. Fedriga ha enfatizzato “la visione della Silicon Valley“, ovvero di un Porto Vecchio “con capacità di confronto e dialogo in aree comuni”, favorendo l’incontro (anche sociale) tra professioni diverse, ma affini. L’esempio classico è il ricercatore che incontra un investitore o un giovane a capo di una start up.

Oltre all’impegno della Regione Friuli Venezia Giulia a trasferire tutti i suoi uffici cittadini, allo stato odierno dispersi in molti edifici, in un unico luogo centralizzando le funzioni cittadine, lo sviluppo del Porto Vecchio passa per l’idea dell’Hangar 21. In passato è stata presentata l’idea de ”Hangar 21 casa delle start up” che ha come obiettivo la trasformazione dell’Hangar 21 in un’area legata alla ricerca e alle start up scientifiche. Esiste già un accordo tra Regione Friuli Venezia Giulia, Fincantieri, Friulia S.p.A., Generali S.p.A. e con un probabile coinvolgimento anche dell’Università degli Studi di Trieste.

Per Fedriga e per Cosolini, in tutte le proposte che verranno realizzate, il settore pubblico non può operare da solo ma deve mantenere la regia. Ci deve essere un equilibrio tra pubblico e privato.

Infine, il parametro per la riuscita o meno del progetto sarà la demografia, ossia la capacità di riempire Porto Vecchio senza svuotare la città.

Il Porto Vecchio di Trieste: un tesoro storico in attesa di rinascita

Il Porto Vecchio di Trieste, con i suoi 66 ettari di superficie complessiva (l'equivalente a quasi 100 campi da calcio), è un'imponente testimonianza del passato marittimo della città. Situato tra il Canale di Ponte Rosso e Barcola, questo complesso portuale racchiude cinque moli, 3100 metri di banchine e 23 edifici storici, tra hangar e magazzini. Protetto da una diga foranea e collegato alla storica ferrovia del 1857, il Porto Vecchio rappresenta un vero e proprio gioiello di archeologia industriale.

Costruito tra il 1868 e il 1887 sotto l'Impero Austro-Ungarico, il Porto Vecchio di Trieste si distingue per la sua architettura unica, ispirata ai Lagerhauser dei porti nordeuropei, come la Speicherstadt di Amburgo. Ossia una serie di magazzini e depositi legati alla movimentazione delle merci.

Oggi l’area del porto di Trieste ed i magazzini ottocenteschi non sono più idonei a funzioni connesse ai traffici commerciali. Dopo decenni di abbandono, il Porto Vecchio di Trieste è pronto a vivere una nuova stagione. Un ambizioso progetto di riqualificazione con l’obiettivo di trasformare quest'area in un polo multifunzionale, capace di coniugare storia e innovazione. Nel rispetto dei vincoli storici e architettonici, il Porto Vecchio ambisce a diventare uno spazio aperto alla comunità, con nuove opportunità di sviluppo economico, sociale e culturale.

Il Porto Vecchio di Trieste rappresenta un simbolo di identità e un'opportunità di rilancio per la città. La sua riqualificazione è un'occasione unica per valorizzare un patrimonio storico e architettonico di inestimabile valore, restituendo al contempo uno spazio di grande potenziale alla comunità. Il futuro di Trieste passa anche attraverso la rinascita del suo Porto Vecchio.

Far rinascere Porto Vecchio con la rigenerazione urbana

Immagina una Trieste proiettata nel futuro, con un Porto Vecchio finalmente restituito alla città, pulsante di attività e ricco di opportunità. La rigenerazione urbana è la chiave di questa trasformazione, un processo virtuoso che porterà benefici economici, sociali e ambientali per l'intera comunità.

La rigenerazione urbana non è solo un restyling estetico, ma un vero e proprio cambio di paradigma. Significa riqualificare un'area urbana degradata o dismessa, come il Porto Vecchio, trasformandola in un polo di sviluppo sostenibile e attrattivo. Nuove imprese, negozi, servizi e spazi pubblici di qualità creeranno un circolo virtuoso di crescita economica e occupazionale.

La rigenerazione urbana deve essere un processo partecipativo in grado di coinvolgere attivamente la comunità. Attraverso incontri, workshop e iniziative di urbanistica partecipata, i cittadini possono esprimere le proprie idee e contribuire alla progettazione degli spazi pubblici, sentendosi parte integrante del cambiamento.

La rigenerazione urbana del Porto Vecchio rappresenta un'occasione unica per Trieste di diventare una città più competitiva, innovativa, sostenibile e resiliente. Un luogo dove storia, cultura e innovazione si fondono per creare un ambiente urbano di qualità, vivace e inclusivo.

L'Associazione Luoghi Comuni intende esser in prima linea nella promozione della rigenerazione urbana del Porto Vecchio. Attraverso attività di informazione e coinvolgimento della comunità, vuole fare in modo che questo luogo diventi un volano per lo sviluppo di Trieste, una città proiettata nel futuro, ma con un occhio sempre attento al suo ricco passato.

Luoghi Comuni e la sua attività

Luoghi Comuni  è una piattaforma di impegno civico e di partecipazione politica, attiva sul territorio di Trieste. Costituita in forma di Associazione, è aperta al contributo degli iscritti, circa un centinaio, e dei cittadini interessati.

Il progetto nasce nel 2017, per rispondere alla necessità di molti cittadini di un luogo comune, dedicato alla rappresentazione libera di idee, al dialogo senza pregiudizi, e alla conoscenza nata dal confronto. L’obiettivo di Luoghi Comuni è contribuire a rendere più forte e coesa la Comunità, fornendole il necessario impulso per uno sviluppo forte ed equilibrato.

 

 

 

Archeologia industriale, Il Porto Vecchio di Trieste: storia e futuro

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Scritto da:

Roberta Di Monte