La necessità di un coinvolgimento attivo della comunità per la rigenerazione del Porto Vecchio.
Piani ambiziosi del Comune e Consorzio Ursus, ma la cittadinanza è esclusa
Il Porto Vecchio di Trieste, un gioiello architettonico e industriale abbandonato per decenni, è oggi al centro di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana. La Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste e il Consorzio Ursus hanno presentato un piano dettagliato per trasformare questa vasta area in un polo attrattivo per il turismo, la cultura e l'economia. Tuttavia, nonostante le promesse di un futuro luminoso, emerge una forte preoccupazione: la mancanza di un coinvolgimento attivo della cittadinanza nel processo decisionale.
Mentre si parla di "rigenerazione trigenerazionale" e di un "bosco urbano", la comunità locale sembra essere stata marginalizzata. Solo di recente, grazie all'iniziativa dell’Associazione Luoghi Comuni, si è aperto un dibattito pubblico, ma è ancora insufficiente per garantire una partecipazione effettiva e costruttiva.
La rigenerazione urbana, per avere successo, deve essere un processo partecipativo che coinvolga tutti gli attori interessati: cittadini, associazioni, imprese, istituzioni. Solo in questo modo sarà possibile garantire che il progetto finale risponda alle esigenze e alle aspettative della comunità, creando un luogo vivo, inclusivo e sostenibile.
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Argomenti trattati
Chi si sta occupando della rigenerazione urbana di Porto Vecchio?
Cosa significa rigenerazione urbana?
Nel caso del Porto Vecchio e stata coinvolta la comunità?
Perché è importante la partecipazione attiva?
Il progetto per Porto Vecchio
Il Comune di Trieste ha pubblicato nel marzo 2024 un documento che descrive il progetto di rigenerazione urbana del Porto Vecchio (chiamato anche Porto Vivo).
“Un bosco urbano tra Carso e città, un’area di 66 ettari affacciata al mare con cinque moli, 35 fabbricati, hangar e magazzini. Tutto questo è Porto Vivo, che a Trieste coinvolge l’area del già Porto Vecchio risalente all’Ottocento, rimasta inaccessibile e abbandonata per decenni e oggi protagonista di uno dei più importanti progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana trigenerazionale di tutto il bacino del Mediterraneo, rivolto a bambini, adulti e anziani.”
L’opera è stata chiamata rigenerazione urbana trigenerazionale
Il progetto è stato proposto nel PNRR dal Governo Italiano all’Europa nel 2021 e inserito negli interventi di Regime 1 (Investimenti che contribuiscono sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici) ottenendo un finanziamento totale di 62 milioni di euro
“Si favorirà l’insediamento di attività ad alto contenuto tecnologico, di realtà legate al lavoro artigianale e di industrie culturali e creative a sostegno del comparto turistico e del sistema museale, oltre alla presenza di fori commerciali e strutture ricettive. “
In altre parole le attività che si svilupperanno avranno il compito di supportare il settore turistico e il sistema museale. Inoltre, si favorirà l'apertura di spazi commerciali e strutture ricettive per migliorare l'offerta e i servizi disponibili.
“La superficie totale dell’ex Porto Vecchio è stata suddivisa in quattro Sistemi: Museale-ScientificoCongressuale, Moli, Ludico Sportivo e Misto […]Tra gli antichi magazzini, dal Molo IV fino al terrapieno di Barcola, è prevista una presenza giornaliera di 20.000 persone.”
Chi si sta occupando della rigenerazione urbana di Porto Vecchio?
Il Porto Vecchio di Trieste è oggi al centro di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana. La Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste e il Consorzio Ursus hanno presentato un piano dettagliato per trasformare questa vasta area in un polo attrattivo per il turismo, la cultura e l'economia.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha acquistato quattro magazzini dove verranno trasferiti numerosi uffici.
Al momento si sta infrastrutturando il Porto Vecchio con tutti i servizi, oltre alle precedenti riqualificazioni della Centrale idrodinamica, Centrale elettrica e il nuovo Centro Congressi, si sta recuperando il Magazzino 26 dove si intendono trasferire alcuni musei periferici della città. E’ stata avviata la costruzione della Cittadella dello Sport.
Oltre ai progetti già in corso di realizzazione, c’è la partita immobiliare della vendita dei magazzini, che sono stati divisi in lotti e che saranno riqualificati, secondo le opportune indicazioni, per ospitare negozi, ristoranti, alberghi, residenze e uffici. Mentre i moli con i relativi bacini saranno caratterizzati da nuove e funzionali marine.
Compito del Consorzio Ursus è quello di guidare il privato nell’investimento e favorire il corretto mix funzionale, affinché Porto Vivo diventi luogo di rigenerazione non solo urbana, ma anche culturale, commerciale e tecnologica
Il Consorzio URSUS (Urban Sustainable System) di Trieste è un ente pubblico economico costituito per promuovere la riqualificazione urbanistica e la valorizzazione del Porto Vecchio di Trieste. È stato istituito con l'approvazione dell'accordo di programma sottoscritto dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, il sindaco di Trieste e il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale
Quali sono le tempistiche previste per le diverse fasi del progetto?
I lavori di costruzione inizieranno nel 2025, con la restituzione delle prime aree alla città prevista per il 2026-2027. Il progetto è concepito per avere un impatto duraturo e positivo su Trieste, ripensando e riqualificando un’area storica e in disuso da anni. La centralità della sostenibilità e della partecipazione comunitaria sono al cuore di questa ambiziosa iniziativa, che mira a fare di Trieste un modello di città vivibile e innovativa.
Cosa significa rigenerazione urbana?
La rigenerazione urbana rappresenta un processo dinamico volto a recuperare e riqualificare aree urbane degradate o dismesse, promuovendo la sostenibilità ambientale, migliorando la qualità della vita dei cittadini e stimolando lo sviluppo economico locale. Questo intervento complesso implica una serie di azioni mirate a ristrutturare edifici, riqualificare spazi pubblici, creare nuove infrastrutture e servizi e coinvolgere attivamente la comunità.
La rigenerazione urbana presenta anche delle sfide, tra cui l'elevato costo degli interventi, la complessità delle procedure amministrative e la necessità di un coinvolgimento attivo della comunità.
La rigenerazione urbana è un processo di rinnovamento e riqualificazione di aree urbane degradate o dismesse che porta con sé numerosi benefici economici e lavorativi. Quando un’area viene rigenerata, diventa più attraente per gli investimenti, sia pubblici che privati. Questo porta all’insediamento di nuove imprese, negozi e servizi, creando un circolo virtuoso di sviluppo economico.
Coinvolgere la comunità nei processi di rigenerazione urbana è fondamentale per garantire il successo e la sostenibilità dei progetti. L’azione deve seguire un percorso che parte da un programma di formazione e informazione ad un diretto coinvolgimento del cittadino
Organizzare incontri e workshop dove i residenti possono esprimere le loro opinioni e idee. Questo aiuta a creare un senso di appartenenza e a raccogliere suggerimenti utili. Allo stesso tempo è necessario offrire programmi di formazione e workshop su temi legati alla rigenerazione urbana per rendere il cittadino più consapevole dei benefici ed allo stesso tempo sentirsi più coinvolti.
Oltre all’informazione si possono coinvolgere i residenti direttamente nei progetti, ad esempio attraverso iniziative di urbanistica partecipata, dove possono contribuire alla progettazione degli spazi pubblici.
Mantenere la comunità informata sui progressi e sui piani futuri attraverso newsletter, social media e incontri periodici. Organizzare eventi culturali, mercati e attività ricreative nelle aree in fase di rigenerazione può attirare l’attenzione e l’interesse dei residenti, creando un senso di comunità.
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Nel caso del Porto Vecchio e stata coinvolta la comunità?
Il Porto Vecchio di Trieste: un tesoro nascosto che rischia di rimanere inutilizzato. Mentre si parla di rivitalizzazione, la cittadinanza sembra essere stata esclusa dal tavolo delle decisioni. Nonostante il Comune di Trieste e il Consorzio Ursus abbiano annunciato ambiziosi progetti, manca ancora un vero e proprio coinvolgimento della comunità. Solo di recente, grazie all'iniziativa di Luoghi Comuni, si è aperto uno spiraglio di partecipazione con il convegno 'Porto Vecchio, Idee per raggiungere l'obiettivo'. Ma è sufficiente? Trieste merita un progetto condiviso, dove le idee dei suoi abitanti possano trovare spazio.
Non risulta che il Comune di Trieste oppure il Consorzio Ursus abbiano coinvolto la cittadinanza in modo attivo, rendendola partecipe della progettazione e realizzazione. Risulta solo una comunicazione unidirezionale senza un reale confronto con la cittadinanza.
Grazie all’Associazione Luoghi Comuni, recentemente, è stato organizzato un convegno al fine di coinvolgere la comunità nel progetto rivitalizzazione del Porto Vecchio a Trieste. Nel convegno “Porto Vecchio, Idee per raggiungere l'obiettivo” hanno parlato esperti di vari settori e della Pubblica Amministrazione.
Perché è importante la partecipazione attiva?
Nell’attivazione di progetti di una certa importanza è sempre raccomandabile la presenza di un comitato di cittadini, preferibilmente che rappresenti la città in tutte le sue componenti (età, astrazione sociale, ecc…)
Questa nuova disciplina si chiama “placemaking”.
Il placemaking guidato dalla comunità è una pratica che coinvolge i residenti e le altre parti interessate nella progettazione, pianificazione e gestione degli spazi pubblici. Questo approccio si basa sull'idea che le persone che vivono in un quartiere o in una comunità sono le più adatte a definire cosa rende quei luoghi vivibili e inclusivi. Sicuramente è modo per rendere il cittadino più partecipe e ritrovare quel senso civico che in molte città si è deteriorato.
In pratica la presenza di una rappresentanza cittadina all'interno del consorzio dedicato alla rigenerazione urbana o semplicemente mettere in atto un confronto attivo con la popolazione è spesso considerata molto importante e benefica.
Ecco alcuni motivi per cui un coinvolgimento diretto dei cittadini potrebbe essere opportuno:
- La presenza della comunità presenza assicura che il progetto di rigenerazione risponda effettivamente alle esigenze della popolazione cittadina
- Coinvolgere i cittadini può aumentare il sostegno e l'accettazione del progetto, riducendo il rischio di opposizione e resistenze
- La partecipazione diretta dei cittadini può migliorare la trasparenza del processo decisionale e aumentare la fiducia per coloro che hanno il compito di realizzare l’opera
- I cittadini possono portare idee innovative e nuove prospettive che potrebbero non essere state considerate dai professionisti del settore
- La presenza dei cittadini è una garanzia della trasparenza nelle decisioni e nelle azioni intraprese durante il progetto di rigenerazione.
Come spesso accade l’esecuzione di una rigenerazione urbana senza la partecipazione attiva del cittadino provoca, inesorabilmente, la nascita di un “fronte del no”. Il coinvolgimento del cittadino invece porta ad una soluzione condivisa dai più.
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Pubblicato da Roberta Di Monte