Le materie prime critiche sono fondamentali per la transizione energetica.  Entro il 2030 la domanda di ciascuno dei cinque minerali critici aumenterà da 1,5 a 7 volte

MATERIE PRIME. Le materie prime critiche sono fondamentali per la transizione energetica.  Entro il 2030 la domanda di ciascuno dei cinque minerali critici aumenterà da 1,5 a 7 volte e l’attività estrattiva rimane concentrata nelle mani di pochi paesi.

#Materieprime, #transizioneenergetica



Argomenti trattati

Materie prime per la transizione energetica

   Introduzione

   Le azioni proposte dall’Europa

   Quali sono le materie prime critiche?

   Le materie prime fondamentali per la transizione energetica



Introduzione

Le materie prime critiche sono quei materiali di importanza strategica dal punto di vista economico e caratterizzate allo stesso tempo da un alto rischio di interruzione della fornitura.
Per la realizzazione delle turbine eoliche, delle batterie per veicoli elettrici, delle reti elettriche e di altre infrastrutture necessarie per la transizione energetica, oltre ad acciaio, cemento, plastica e alluminio, servono in particolare cinque materie prime critiche: litio, cobalto, nichel, rame e neodimio.

La Commissione Europea ha proposto una serie di azioni allo scopo di garantire l'accesso dell'UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato, accessibile e sostenibile di materie prime essenziali.

 

Le azioni proposte dall’Europa

Sebbene sia previsto un aumento drastico della domanda di materie prime critiche, l'Europa dipende molto dalle importazioni, e spesso da fornitori di paesi terzi quasi monopolistici. Come evidenziato dalle carenze verificatesi all'indomani della COVID-19 e dalla crisi energetica a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'UE deve attenuare i rischi per le catene di approvvigionamento connessi a tali dipendenze strategiche in modo da rafforzare la sua resilienza economica e tale compito potrebbe pregiudicare gli sforzi dell'UE per conseguire i suoi obiettivi climatici e digitali.

Ogni anno, l'Europa importa materie prime per una spesa complessiva di 31 miliardi di euro. Fino a poco tempo fa, questo non ha rappresentato un problema. Ma negli ultimi anni, l'accelerazione della transizione ecologica e digitale a livello globale e le tensioni sempre più accese sull'asse Usa-Cina hanno fatto scattare il campanello d'allarme a Bruxelles. 

Oltre a un elenco aggiornato di materie prime critiche, la normativa indica un elenco di materie prime strategiche, fondamentali per le tecnologie più rilevanti ai fini delle ambizioni verdi e digitali dell'Europa e per le applicazioni nel settore della difesa e dello spazio, ma a rischio di potenziali future carenze di approvvigionamento. 

Di queste materi prime, solo 3 sono attualmente estratte in buona quantità nel territorio Ue, mentre ben 17 hanno un tasso di dipendenza da Paesi terzi pari all'80%. Secondo la nuova legge, l'Europa non potrà più fare affidamento su un’unica fonte di approvvigionamento per più del 65% del suo consumo. 

l regolamento incorpora nel diritto dell'UE sia l'elenco delle materie prime critiche che quello delle materie prime strategiche. Il regolamento stabilisce chiari parametri di riferimento riguardanti le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento strategica delle materie prime e la diversificazione dell'approvvigionamento dell'UE entro il 2030: 

 almeno il 10% del consumo annuo dell'UE per l'estrazione;

 almeno il 40 % del consumo annuo dell'UE per latrasformazione;

 almeno il 15 % del consumo annuo dell'UE per riciclaggio; 

un massimo del 65 % del consumo annuo dell'Unione di ciascuna materia prima strategica in qualsiasi fase pertinente della trasformazione può provenire da un unico paese terzo.

Nel 2023 l’Europa ha individuato una lista di 16 Materie Prime Strategiche. L'elenco delle materie prime critiche include le materie prime strategiche.

Le materie prime strategiche: Alluminio/Bauxite, Carbone da coke, Litio, Fosforo, Feldspato, Arsenico, Manganese, Elio, Rame, Nichel

Principali fornitori di materie prime critiche dell'UE (2023) e relativo livello di governante (credit RMIS). Clicca sull’immagine per ingrandire

Quali sono le materie prime critiche?

Le materie prime sono fondamentali per l'economia europea. Formano una solida base industriale, producendo un'ampia gamma di beni e applicazioni utilizzate nella vita quotidiana e nelle moderne tecnologie. L'accesso affidabile e senza ostacoli a determinate materie prime è una preoccupazione crescente all'interno dell'UE e in tutto il mondo. Per affrontare questa sfida, la Commissione europea ha creato un elenco di materie prime critiche (CRM) per l'UE, che è soggetto a regolare revisione e aggiornamento. I CRM combinano materie prime di grande importanza per l'economia dell'UE e ad alto rischio associato alla loro fornitura.

I principali parametri utilizzati per determinare la criticità del materiale per l'UE sono

Importanza economica. Mira a fornire informazioni sull'importanza di un materiale per l'economia dell'UE in termini di applicazioni per l'uso finale e il valore aggiunto (VA) dei corrispondenti settori manifatturieri dell'UE.

Rischio di approvvigionamento. Riflette il rischio di un'interruzione dell'approvvigionamento del materiale nell'UE. Si basa sulla concentrazione dell'offerta primaria dai paesi produttori di materie prime, considerando le loro prestazioni di governance e gli aspetti commerciali.   La sostituzione e il riciclaggio sono considerate misure di riduzione del rischio.

La valutazione ha esaminato 70 materie prime candidate, comprendenti 67 materiali singoli e tre gruppi di materiali: dieci elementi di terre rare pesanti (HREE) e cinque leggeri (LREE) e cinque metalli del gruppo del platino (PGM). 

Le materie prime fondamentali per la transizione energetica

Ci sono  alcune materie prime necessarie alle due rivoluzioni in corso nel sistema produttivo: la transizione green e quella digitale.

Richieste future di materie prime. Clicca sull’immagine per ingrandire, (credit Caprotti)

Le materie prime critiche sono rame, litio, silicio, cobalto, terre rare, nickel, stagno, zinco. Ad esempio in un anno lo stagno, usato per le microsaldature nel settore elettronico, ha registrato un incremento del 133%, e la domanda continuerà a crescere. Il prezzo del rame è aumentato del 115%. Il rodio è una «terra rara» utilizzata per collegamenti elettrici e per la realizzazione di  marmitte catalitiche: più 447%. Il neodimio, che serve soprattutto nella produzione di super-magneti  ha registrato un incremento del 74%.

La Commissione europea fa presente che le materie prime critiche sono trenta, tra le quali proprio il litio. Secondo le stime della Commissione, per le batterie dei veicoli elettrici e lo stoccaggio dell’energia nel 2030 l’Ue avrà bisogno di un approvvigionamento di litio fino a 18 volte superiore a quello attuale, e 5 volte di cobalto. Quantità che triplicheranno nel 2050, mentre decuplicherà la domanda di terre rare utilizzate nei magneti permanenti (veicoli elettrici, tecnologie digitali, generatori eolici).

Necessario potenziare il riciclo dei metalli pregiati.

In Italia, il riciclo dei rifiuti elettronici è molto indietro.

Per quel che riguarda il riciclo delle batterie, mandiamo il grosso in Cina, che ormai domina il mercato mondiale.

Un minerale strategico è il cobalto. Dai dati dello European Institute of Innovation Tecnology Rowmaterials : l’Ue paga per importarne 40.000 tonnellate ogni anno, la metà finiscono in prodotti che restano all’interno della Ue, dove il riciclo a fine vita però è minimo, quando invece una percentuale che può sfiorare il 50% è recuperabile.

Buttiamo migliaia di tonnellate di computer e telefonini usati nelle discariche di casa nostra e in Africa. Un comportamento irresponsabile che, da un lato, provoca un inquinamento gigantesco e, dall’altro, deturpa l’ambiente perché rende necessario estrarre nuovo cobalto.

Per questo si dovrà puntare su filiere di raccolta, stoccaggio e riciclo, che oggi mancano completamente. 

 

 

Riferimenti

Riccardo Lo Bue, La sfida delle materie prime critiche per la transizione energetica, Scienza in rete

EU, Materie prime critiche: garantire catene di approvvigionamento sicure e sostenibili per il futuro verde e digitale dell'UE, 16 marzo 2023

RMIS, Critical, strategic and advanced materials

Internal Market, Industry, Entrepreneurship and SMEs, Critical raw materials

Giuseppe Caprotti, Materie prime, salgono i prezzi: frena la transizione ecologica e digitale. Il ruolo della Cina

EuropaToday, Nuove miniere per abbassare i costi dell'auto elettrica: al via il piano europeo

Litio e le batterie dei veicoli elettrici  



Articoli correlati



Pin It