Per molte persone questo è un mondo sempre più ansioso, infelice e solitario.

 

 

 

La relazione sui rischi globali tende ad affrontare le questioni strutturali: i sistemi in condizioni di stress, le istituzioni che non corrispondono più alle sfide del mondo, gli impatti negativi delle politiche e delle pratiche. Tutte queste questioni comportano costi umani diffusi in termini di tensione psicologica ed emotiva.

Per molte persone questo è un mondo sempre più ansioso, infelice e solitario. La rabbia aumenta e l'empatia sembra in declino.

 

 

Il tempo della rabbia

Secondo gli studiosi, la rabbia è l’indicatore che definisce lo spirito del tempo. Alcuni suggeriscono che questa è una "era di rabbia", notando un "tremendo aumento dell'odio reciproco". La rabbia pubblica dovrebbe essere una forza unificante e catalizzante in realtà è politicamente divisiva e socialmente corrosiva.

La rabbia è sempre stata associata alla perdita di status. Attualmente si è venura a creare un forte legame con l'identità di gruppo. Il rischio è che questa combinazione generi una polarizzazione arrabbiata, una caratteristica sempre più diffusa della politica in molti paesi. Questo atteggiamento ha eroso i legami sociali tradizionali e trasversali.

I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità suggeriscono che la depressione e i disturbi d'ansia sono aumentati rispettivamente del 54% e del 42% tra il 1990 e il 2013.

All'interno dei paesi ricchi, la ricchezza incide sul benessere in modi complessi. La prevalenza dei disturbi d'ansia è più alta tra i redditi più bassi. Uno studio statunitense ha rivelato che l'81% dei giovani tra i 18 e i 25 anni hanno affermato che diventare ricchi era il primo o il secondo obiettivo della loro generazione.

Un altro modello generazionale importante si riferisce alle aspettative di migliorare la qualità della vita. Solo il 5% degli intervistati in Cina si aspetta una vita peggiore rispetto ai genitori, rispetto al 30% negli Stati Uniti e in Italia e quasi al 60% in Francia.

I morti legati ai conflitti sono drasticamente diminuiti ma il numero complessivo di conflitti è aumentato negli ultimi anni. Questi sono chiaramente una fonte di disagio emotivo e psicologico per un numero enorme di persone, in particolare in Africa, Medio Oriente e Asia meridionale.