ANIMALI A RISCHIO ESTINZIONE. Secondo uno studio dell’Università di Roma La Sapienza 440 specie animali potrebbero estinguersi entro il 2050
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Conservation Letters e coordinato da ricercatori della Sapienza Università di Roma l'attuale modello di sviluppo socio-economico porterebbe ad un aumento drastico dei tassi di deforestazione e di emissioni di CO2 e, conseguentemente, ad un aumento del rischio di estinzione per una specie su quattro di carnivori e ungulati: insomma, entro il 2050 potrebbero estinguersi 440 specie animali.
Lo studio analizza l'impatto di futuri scenari di sviluppo antropico sulla conservazione delle specie di ungulati e carnivori del mondo e mostra chiaramente come, senza una radicale inversione di tendenza, entro 35 anni appena animali come le tigri, ma anche anche i panda, i rinoceronti e altre 440 specie potrebbero letteralmente scomparire dal nostro pianeta.
Come già sostenuto in precedenti post adottare politiche per sradicare la fame, garantire la salute universale e l'accesso all'energia moderna può essere compatibile con gli obiettivi di biodiversità.
Questi obiettivi ambiziosi richiederà un'attuazione rapida e diffusa di metodi di produzione sostenibili sia che si tratti di attività industriali che agricole.
Essa richiederà anche cambiamenti nel consumo: lo stile di vita a bassa energia, ridurre i rifiuti e il consumo di carne di animali di allevamento industriale. Infine, richiederà una legislazione ambientale progressista:
la tassazione delle emissioni (comprese le emissioni da cambiamenti di uso del suolo), e il posizionamento strategico delle aree protette in cui la perdita di habitat pone la massima minaccia per la biodiversità.
Secondo i ricercatori, nel lungo termine, l’adozione immediata di pratiche sostenibili non sarà sufficiente a garantire la biodiversità a causa dell’effetto duraturo delle emissioni di carbonio.
(fonte)
E’ evidente che è necessario cambiare velocemente il modello economico a livello globale. E’ necessario aumentare l’efficienza produttiva e dare una nuova importanza ai processi che utilizzano materiali di riciclo o di scarto con bassi costi energetici.
Esempio di materiale sostenibile
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