Soluzioni naturali per contrastare le sfide urbane: dalla gestione dell'acqua alle isole di calore

Tetti verdi e blu-verdi: oasi verdi per città più resilienti e sostenibili

I tetti verdi e blu-verdi rappresentano un'innovazione ecologica per le città, trasformando i tetti in ecosistemi vegetali con molteplici benefici ambientali, sociali ed economici.

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Argomenti trattati

Tetti verdi e blu-verdi: oasi verdi per città più resilienti e sostenibili

   Che cosa sono i tetti verdi?

   Le città-spugna, nuove strategie

   Come funzionano i tetti blu-verdi?

   Non tutti gli edifici possono diventare blu-verdi

   La gestione sostenibile delle acque piovane.

   Il piano di gestione e recupero della acque piovane in Italia



Nel cuore pulsante delle nostre città, dove il cemento regna sovrano, emerge una soluzione innovativa e sostenibile: i tetti verdi. Queste oasi urbane non sono solo un piacere per gli occhi, ma rappresentano una scelta eco-compatibile che offre benefici tangibili sia per l’ambiente sia per gli abitanti.

Che cosa sono i tetti verdi?

Un tetto verde, o giardino pensile, è una copertura edilizia che, sostituendo i tradizionali materiali con strati di vegetazione, trasforma gli edifici in piccoli ecosistemi viventi. Esistono due tipologie principali: i tetti verdi intensivi, che richiedono uno strato di terra più spesso e manutenzione regolare, e i tetti verdi estensivi, che sono più leggeri e richiedono meno cure.

I benefici ambientali I tetti verdi contribuiscono significativamente alla mitigazione del microclima urbano, riducendo l’effetto isola di calore. Agiscono come isolanti termici, diminuendo il fabbisogno energetico degli edifici e mantenendoli più freschi durante l’estate e più caldi durante l’inverno. Inoltre, migliorano la gestione delle acque piovane, assorbendo fino al 90% dell’acqua che altrimenti defluirebbe nelle fognature.

Vantaggi sociali ed economici Oltre agli aspetti ambientali, i tetti verdi offrono vantaggi sociali, creando spazi verdi fruibili che migliorano la qualità della vita urbana. Economicamente, sebbene l’investimento iniziale possa essere superiore rispetto a un tetto tradizionale, i risparmi energetici e la durata maggiore della copertura compensano ampiamente i costi.

Sostenibilità a lungo termine Adottare i tetti verdi significa investire in un futuro più sostenibile. Queste coperture vegetali non solo riducono le emissioni di anidride carbonica, ma favoriscono anche la biodiversità, diventando habitat per diverse specie di piante e animali.

Le città-spugna, nuove strategie

Il concetto di “città-spugna” rappresenta un approccio innovativo nella pianificazione urbanistica, mirato a promuovere lo sviluppo sostenibile e a rendere le città più resilienti e sostenibili di fronte agli eventi climatici estremi, come le alluvioni. L’idea è quella di trasformare gli spazi urbani in ambienti capaci di assorbire, immagazzinare e riutilizzare l’acqua piovana e di piena, proprio come farebbe una spugna.

Questo approccio non solo aiuta a mitigare gli impatti delle alluvioni, ma contribuisce anche a preservare l’ambiente e a costruire comunità più resilienti. Le città-spugna sono un esempio di come la pianificazione urbana possa adattarsi e rispondere alle sfide ambientali del nostro tempo, promuovendo soluzioni ecosostenibili.

Le metropoli stanno adottando sempre più il concetto di “città spugna”, distribuendo più spazi verdi che assorbono gli acquazzoni, sempre più frequenti e intensi a causa del riscaldamento globale. Ciò riduce contemporaneamente le inondazioni e ricarica le falde acquifere sottostanti, a cui si può poi attingere in caso di necessità. Mentre un tempo le città erano progettate per drenare l’acqua piovana il più rapidamente possibile, ora stanno sfruttando sempre più questa risorsa invece di combatterla.

Una sfida importante con le città spugna, tuttavia, è che gran parte dell’area urbana è costituita da tetti, che sono impermeabili per progettazione. I tetti verdi aiutano ad assorbire un po’ di acqua piovana per idratare le piante sui tetti, ma i tetti blu-verdi fanno un ulteriore passo avanti con infrastrutture aggiuntive che raccolgono il liquido, lo immagazzinano e lo distribuiscono ai residenti dell’edificio per annaffiare le piante e scaricare i servizi igienici, promuovendo così soluzioni ecosostenibili.

Come funzionano i tetti blu-verdi?

Il sistema funziona a strati. In superficie ci sono le tue piante: una combinazione di muschi, arbusti, erbe, felci, erbe aromatiche, in ogni caso specie estremamente resistenti.

Al di sotto si estende uno strato filtrante, che impedisce al terreno di penetrare nello strato successivo, un sistema di casse leggere che immagazzina l'acqua. E infine, sotto ci sono strati aggiuntivi per impedire all'acqua e alle radici delle piante di infiltrarsi nel tetto vero e proprio.

I livelli dell'acqua nel tetto verde-blu sono gestiti da una valvola intelligente. Se le previsioni del tempo indicano l'arrivo di un temporale, il sistema rilascerà in anticipo l'acqua immagazzinata dal tetto. In questo modo, quando arriva un acquazzone, il tetto si riempie, il che significa che meno acqua piovana entra nelle grondaie e nelle fogne della zona circostante. In altre parole, il tetto diventa una spugna che l’operatore può strizzare secondo necessità.

Con le giuste piante, i tetti blu-verdi possono aumentare la biodiversità alimentando gli insetti impollinatori autoctoni. Facendo un ulteriore passo avanti, gli scienziati stanno anche sperimentando la coltivazione di colture sui tetti sotto pannelli solari, noti come agrivoltaici sui tetti. In teoria, abbinarlo a sistemi blu-verdi potrebbe effettivamente migliorare l’efficienza dei pannelli solari raffreddandoli con l’evaporazione dell’acqua.

Non tutti gli edifici possono diventare blu-verdi

Non tutti gli edifici possono diventare blu-verdi. L'infrastruttura aggiuntiva non è pesante ma l'acqua che trattiene lo è. Quindi è relativamente economico e facile integrare il sistema in una nuova costruzione, tenendo conto del peso aggiuntivo, ma gli edifici più vecchi potrebbero aver bisogno di modifiche per adattarlo. A lungo termine può effettivamente far risparmiare denaro all'edificio riducendo la quantità di acqua che dovresti acquistare da un sistema municipale.

L’idea generale è che i luoghi che stanno vivendo un peggioramento della siccità e inondazioni sempre più estreme implementino non solo i concetti di città spugna sul terreno ma anche sopra i loro edifici.

La città di domani non è la metropoli soffocata dal cemento, ma un paesaggio sempre più verde e spugnoso.

La gestione sostenibile delle acque piovane.

Alcune città hanno adottato delle soluzioni innovative per la gestione delle acque piovane.

Copenaghen ha adottato un approccio innovativo per diventare più resiliente ai cambiamenti climatici, trasformando parti della città in sistemi capaci di gestire meglio l’acqua piovana. Questo include la creazione di pavimenti stradali permeabili, la raccolta dell’acqua e la piantumazione di aree verdi. Il quartiere di San Kjeld, per esempio, è stato trasformato in un’area che può assorbire grandi quantità di pioggia, con pavimentazioni impermeabili sostituite da prati e parchi, e marciapiedi sopraelevati per migliorare il deflusso delle acque verso il porto. L’obiettivo è quello di gestire localmente il 30% dell’acqua piovana, evitando che finisca nelle fogne e aumentando la superficie coperta da aree verdi.

Berlino è nota per le sue iniziative verdi e sostenibili, come la promozione di aree verdi e l’assorbimento dell’acqua nelle zone urbane per migliorare la gestione delle risorse idriche e ridurre gli effetti delle alluvioni.

Il piano di gestione e recupero della acque piovane in Italia

In Italia ci sono diverse città che stanno adottando piani per la gestione e il recupero delle acque piovane. Queste iniziative sono parte di una strategia più ampia per affrontare la crisi idrica e promuovere l’uso sostenibile delle risorse idriche.

Per esempio, il progetto City Water Circles, finanziato dall’Unione Europea, mira a promuovere la cultura del risparmio idrico e pratiche di raccolta e utilizzo di acque meteoriche. Tra le città italiane coinvolte c’è Torino, dove il progetto pilota ha visto la realizzazione di giardini pensili e serre aeroponiche per gestire in modo circolare l’acqua piovana.

Inoltre, alcune normative regionali in Italia stabiliscono l’obbligo di recupero delle acque piovane per tutti gli usi compatibili, come l’irrigazione o gli scarichi del WC, e incoraggiano l’installazione di sistemi di risparmio idrico.

 

 

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