Con la morte di Berengario venne a mancare il potere in Friuli ed il Patriarca di Aquileia ottenne il potere temporale della provincia

Con la morte di Berengario venne a mancare il potere in Friuli ed il Patriarca di Aquileia ottenne il potere temporale della provincia. Nel 952, Ottone re di Germania separò dal Regno d’Italia le Marche di Verona e di Aquileia. Per la prima volta furono assegnate a principi oltrealpe cioè a duchi bavaresi.

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 Rodolfo, nel febbraio del 922, fu incoronato re d'Italia a Pavia, mentre Berengario, accusato di vigliaccheria per aver lasciato entrare nella penisola i suoi alleati Ungari, resisteva a Verona. La guerra continuò e nel 923, Berengario sconfitto, con pesanti perdite (circa 1500 morti) da Rodolfo, a Fiorenzuola d'Arda, vicino a Piacenza, si ritirò nuovamente a Verona, dove, il 7 aprile 924, fu assassinato.

Il 7 aprile 924 Berengario veniva assassinato a Verona, sulla porta della chiesa di S. Pietro, dove poco prima aveva sostato in preghiera. A capo della piccola congiura locale c'era Flamberto, sculdascio del comitato veronese.

Rodolfo, quindi governò sia l'Italia che la Borgogna Transgiurana, risiedendo alternativamente in ambedue i regni.

In quello stesso anno,  Rodolfo trovò un accordo con Ugo di Provenza per combattere gli Ungari che erano penetrati in Provenza, ed insieme li ricacciarono al di là del Rodano. Nello stesso anno però, mentre Rodolfo si trovava in Borgogna, l'Italia settentrionale fu attaccata dagli Ungari, che devastarono la Lombardia e incendiarono Pavia; allora, nel corso del 925, la vedova di Adalberto I e sorellastra di Ugo, Ermengarda si unì al proprio fratello, Guido di Toscana e all'arcivescovo di Milano, Lamperto, si ribellarono a Rodolfo, che tentò di ritornare in Italia dalla Borgogna, ma per due volte gli impedirono di rientrare nel regno d'Italia.

Nel 926, Rodolfo fece un ultimo tentativo di rioccupare il regno d'Italia, chiedendo aiuto al duca di Svevia, Burcardo II, suo suocero da alcuni anni, che però, nell'aprile di quello stesso anno, venne ucciso in un'imboscata, presso Novara. Dopo di che Rodolfo lasciò l'Italia e, attraversate le Alpi, rientrò in Borgogna. Dopo che Rodolfo aveva lasciato definitivamente l'Italia, i nobili che gli si erano ribellati contro, in accordo con la nobiltà che aveva appoggiato Berengario offrirono il trono ad Ugo, marchese di Provenza, che l'accettò e dopo essere sbarcato nei pressi di Pisa, proveniente dalla Provenza, il 6 luglio 926 fu incoronato a Pavia.

Nel frattempo, con la morte di Berengario venne a mancare il potere in Friuli ed il Patriarca di Aquileia ottenne il potere temporale della provincia.

Tra il IX ed il X secolo si nota un rafforzamento del patrimonio nelle mani dei vescovi. Gran parte delle donazioni di beni demaniali alle chiese e ai monasteri friulani rientra piuttosto in quella che fu definita per il periodo berengariano «dissoluzione del potere pubblico»

Il maggior peso dei vescovi non emerge solo dalla maggiore chiarezza delle fonti, ma anche perché il ruolo del marchese friulano è essenzialmente da riferirsi ad azioni militari di rilevanza sovraregionale.

Successivamente, l’impotenza di fronte agli invasori, resa manifesta dall’impossibilità di dar vita ad una difesa unitaria, favorirono la nascita di molte fondazioni monastiche.

Nel 926 ci fu una nuova incursione degli Ungari. La popolazione non riuscì ad opporsi a questa nuova incursione e fu Ugo, duca di Provenza, che, trasferitosi nella Marca Trevigiana, riuscì a respingere i magiari.

La nobiltà che aveva appoggiato Berengario offrirono il trono ad Ugo, che l'accettò e dopo essere sbarcato nei pressi di Pisa, proveniente dalla Provenza, il 9 luglio 926 fu incoronato nella basilica di San Michele a Pavia

Tensioni tra Venezia e re Ugo.

Istria e la Venezia, fin dai tempi dei romani, furono unite in una sola provincia. Inoltre, nel 732, furono unit unite sotto la diocesi di Grado nel 732 ed Orso Partecipazio I (14° doge di Venezia) aveva protetto gli Istriani dagli assalti degli Slavi. Orso I Partecipazio combatté i pirati ed i saraceni che infestavano l'Adriatico, grazie anche a navi più grandi di quelle usate dai veneziani fino allora; nell'anno 880 concluse un trattato di pace con il patriarca di Aquileia.

I rapporti tra Istria e Venezia si strinsero ulteriormente quando le città istriane inviarono dei rappresentanti a Venezia per chiedere amicizia e alleanza.

Il marchese d’Istria Wintkero, per nome di re Ugo, non accettò questa iniziativa e confiscò tutti i beni che i dogi  ed il patriarca di Grado possedevano nel suo territorio. Inoltre confiscò alcune navi venete mettendo a morte l’equipaggio e proibì agli istriani qualsiasi tipo di commercio con i veneti.

Il doge Pietro Candiano scelse la via pacifica e decise di sospendere ogni comunicazione con l’Istria.

Il blocco del commercio costrinse Wintkero a trattare con Venezia.

Il ratto delle spose Veneziane

Nonostante la pace con il marchese Wintkero, il commercio nell’Alto Adriatico era messo in pericolo dai pirati.

I pirati, spesse volte, si inoltravono tra le isole della laguna di Venezia e il 31 gennaio del 932, durante una cerimonia in presenza del vescovo Orso II Mogadisi presso la chiesa S.Pietro di Castello nell’isola di Olivoli, ci fu il ratto delle spose veneziane 

Enrico I di Baviera caccia gli Ungari dal Friuli

Enrico I di Baviera (Nordhausen, 919/922 – Pöhlde, 1º novembre 955) fu duca di Lotaringia, dal 939 al 940, duca di Baviera dal 947 alla sua morte e margravio di Verona dal 952 alla morte.

Dopo la morte di Berengario ci fu poca attenzione sulla sorte delle popolazioni e gli Ungari continuavano nelle loro scorrerie passando il varco dell’Italia. Dopo aver saccheggiato Capodistria, saccheggiarono il Friuli e poi raggiunsero la Lombardia.

L’imperatore di Germania Ottone decise, nel 948,  di adunare un grosso esercito e lo mandò, capitanato da suo fratello Enrico duca di Baviera, in Friuli. Enrico, dopo ever espugnato Aquileia, si unì al marchese d’Austria e a quello del Friuli e assalirono gli Ungari che erano guidati dal re Toxi. Ci furono due sanguinose battaglie con la vittoria di Enrico.

Secondo il Liruti, Enrico depredò Aquileia, Pavia e poi fece ritorno in Baviera.

Nonostante la dura sconfitta, gli Ungari ritornarono, e flagellarono il nord italia fino a quando Berengario II pagò i magiari con una grossa somma di denaro.

Nel 952, Ottone re di Germania separò dal Regno d’Italia le Marche di Verona e di Aquileia. Per la prima volta furono assegnate a principi oltrealpe cioè a duchi bavaresi.

La Marca di Verona e di Aquileia venne data a Enrico, duca di Baviera. Si pensa che prese il posto di Grimaldo

Enrico morì, nel monastero di Pöhlde 1º novembre 955. Prima della morte, fu invitato al pentimento di due sue azioni da parte del vescovo Michele di Ratisbona: le sue colpe erano di aver castrato il patriarca di Aquileia Engelfredo e di aver accecato il vescovo di Salisburgo della dinastia Luitpoldingia (la dinastia che reggeva il suo ducato prima dei Liudolfingi) Eroldo; egli si pentì solo del primo gesto, ma non del secondo.

La Baviera nel 976, con le marche d'Austria, Carinzia e Verona. Nel 948 re Ottone riuscì infine a privare i Luipoldingi dei loro domini e installò in Baviera suo fratello minore Enrico I. Il figlio minore di quest'ultimo, Enrico III fu il primo ad essere investito anche del titolo di conte palatino. Nel 952 il duca Enrico I ricevette inoltre la marca di Verona in Italia, che Ottone I aveva ottenuto da re Berengario II d'Italia.

 

In questo quadro ci fu il distacco della marca Veronese ed Aquileiese dal regnum italiae e la sua unione alla Baviera sancita da Ottone I nella Dieta di Augusta (952).

 

 

Francesco di Manzano. Annali del Friuli. Volume 1. 1858

S.Romanin, Storia documentata di Venezia, Tomo 1, 1853

Giuseppe Mainati. Croniche ossia memorie storiche di Trieste. 1819

Luigi Zanin, L'EVOLUZIONE DEI POTERI DI TIPO PUBBLICO NELLA MARCA FRIULANA DAL PERIODO CAROLINGIO ALLA NASCITA DELLA SIGNORIA PATRIARCALE, tesi di Dottorato di ricerca in Storia sociale europea dal medioevo all'età contemporanea, Università Ca’ Foscari di Venezia

 

 



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