Dagli Eppenstein alla nuova stirpe dei conti di Gorizia
(Leopold I of Styria - Chroniken der Habsburger, der Zähringer und der Stadt Freiburg)
Dagli Eppenstein alla nuova stirpe dei conti di Gorizia
La Stirpe dei Meginardingi e il Contado di Gorizia
La stirpe dei Meginardingi rappresenta una delle dinastie più influenti nella storia del Medioevo europeo. Governando il Contado di Gorizia e altre regioni dell'Impero Sacro Romano, la dinastia dei Meginardingi ha giocato un ruolo cruciale nell'evoluzione politica e territoriale dell'Europa centrale dal XII secolo fino al 1500.
La dinastia dei Meginardingi prende il nome da Meinardo I, considerato il fondatore della linea, il quale governava il Pustertal in Tirolo. Le prime testimonianze riguardanti la famiglia risalgono al XII secolo, periodo in cui i Meginardingi iniziarono a espandere la loro influenza e i loro possedimenti territoriali.
Quando la famiglia raggiunse il massimo del loro potere, controllavano vaste aree che oggi comprendono parti della Slovenia, dell'Austria occidentale e del nord-est Italia. La dinastia deteneva titoli prestigiosi come Duchi di Carinzia, Conti di Tirolo e Landgravi di Savinja, consolidando così la loro posizione tra le principali famiglie nobili dell'Impero Sacro Romano.
Dopo il 1335, la potenza dei Meginardingi iniziò a declinare. Le loro terre furono gradualmente ridotte al solo Contado di Gorizia, fino alla fine del XV secolo. Alla morte dell'ultimo membro della dinastia, i loro possedimenti furono ereditati dagli Asburgo, segnando la fine della loro influenza diretta.
La linea del tempo
(azzurro) Imperatori del Sacro Romano Impero, (giallo) papa in carica, (rosso) margravio di Verona, (arancione) patriarchi di Aquileia, (viola) dogi di Venezia, (verde) patriarchi di Grado, (rosa) duchi di Carinzia, (blu) conti di Gorizia. Clicca sull’immagine per ingrandire (RDM)
Morte del patriarca Ulrico di Eppenstein
Il patriarca di Aquileia Ulrico di Eppenstein mori il 21 dicembre 1121.
Gli succede Gerardo Primiero o di Premariacco (XI secolo – 1128).
Per il suo appoggio all'imperatore Enrico V contro il papato durante la lotta per le investiture, il patriarca venne privato dell'investitura da papa Onorio II, assieme a Giovanni V patriarca di Grado e ad altri vescovi.
Morte di Enrico III, duca di Carintia
Il 4 dicembre 1122 moriva anche Enrico III, duca di Carintia e con lui si estingueva la famiglia degli Eppenstein; per testamento ne ereditò i beni situati in Friuli Leopoldo figlio di Ottocaro II dei Traungau di Stiria (margravio della Stiria), che ebbe anche la marca di Carintia.
Dopo la morte del suo padrino, il duca Enrico III, l'ultimo sovrano della casa di Eppenstein, Enrico IV di Carinzia (o Enrico di Gorizia) fu investito del ducato carinziano e della marcia veronese dall'imperatore Enrico V. Tuttavia, le terre allodiali di Enrico passarono al margravio di Stiria Leopoldo, , soprannominato il Forte, un membro della dinastia degli Ottocari.
Il casato di Enrico IV di Carinzia
Il Casato degli Sponheim o Spanheim fu una nobile famiglia del Sacro Romano Impero nell'alto medioevo. Essi erano duchi di Carinzia dal 1122 fino al 1269 e conti di Sponheim fino al 1437. La loro sede era il castello di Sponheim (Burgsponheim), nella Renania-Palatinato.
Nell'XI secolo la famiglia si divise in due rami molto uniti. Uno dei due rami, probabilmente il più antico, tenne il ducato di Carinzia e diede origine alla contea di Ortenburg (Baviera). Gli altri rimasero nel sud-ovest della Germania mantenendo la contea di Sponheim.
Meginardo III sposò la contessa Diemuta appartenente alla famiglia degli Sponheim. Da questa unione nacque Meginardo-Meinardo che fu il fondatore della nuova stirpe dei conti di Gorizia
I progenitori dei conti di Gorizia
Sigeardo morì nello stesso anno della formazione del Patriarcato (1077) , ma riuscì a donare a Meginardo III di Lurn, suo parente, i primi beni patrimoniali e feudali nella Valle dell’Isonzo e nella pianura del Friuli, mentre il suo secondo successore, il patriarca Ulrico di Eppenstein, li accrebbe. Suo fratello, Enrico di Lurn, cedette al vescovo Altwin di Bressanone alcuni beni in Carinzia, in Carniola ed anche Friuli. Entrambi non ebbero discendenti.
Le loro proprietà furono portate, alla rinuncia fatta dal duca di Carinzia Enrico III di Eppenstein (1090) dei possedimenti di Gorizia, in successione da Diemut di Spanheim al figlio Mainardo I, che nel 1125 ottenne anche l’avvocatura di Aquileia.
Il ducato di Carintia da Enrico V fu dato ad Enrico IV, figlio di Engelberto I di Spanheim e di Hedwig di Eppenstein, e quando questi morì il 24 marzo 1124, lo ebbe Engelberto II che dal padre aveva avuto il marchesato d’Istria.
Nello stesso periodo fanno la comparsa la famiglia che diede origine ai conti di Gorizia.
Engelberto conte nel Pusterthal ebbe la contea palatina di Carintia che sempre rimase nella famiglia; suo fratello Mainardo ebbe l’avvocazia della chiesa d’Aquileia.
In un documento patriarcale rogato a Cividale il 21 maggio 1122, Mainardo è chiamato conte ma non avvocato. Solo nel 1125 in un altro documento patriarcale troviamo per la prima volta: Mainardus advocatus. Tale designazione si ripete in seguito, perchè l’avvocazia rimase poi stabile nella sua famiglia. Essa avrebbe cominciato dunque ad appartenerle fra il 1122 ed il 1125, quando cioè si estingueva la famiglia degli Eppenstein.
In Friuli non erano propriamente conti ma portarono il titolo in quanto lo erano in Carintia. In ogni modo l’avvocazia della Chiesa coi diritti inerenti conferiva loro un’autorità ed una potenza superiore a quella di ogni altro feudatario.
I conti di Gorizia furono vassalli della chiesa d’Aquileia per tutto quello che possedevano in Gorizia e nel Friuli: essi furono perciò i primi fra i liberi signori del patriarcato stesso e la loro autorità si estendeva su Precenicco e Latisana verso le foci del Tagliamento, Belgrado, Codroipo, Goricizza, Gradisca ed altri luoghi sulla sinistra del Tagliamento
Gli antenati dei conti di Gorizia, i Mainardi o Mainardingi, discendevano dalla stirpe dei conti di Gilching, che appartenevano alla casa dei potenti conti bavaresi di Andechs-Diessen. Clicca sull'immagine per ingrandire.
La località di Gilching, a ovest di Monaco, costituiva il centro di una contea documentata dal 982. Mainardo (I) verso la fine del X secolo si stabilì nel Lurngau superiore (occidentale) nel circondario di Lienz, e negli anni 995-1005 fu advocatus del vescovo Albuino di Bressanone. Ancora nel 1011 si presentava come conte di Gilching. Suo figlio Mainardo (II) dal 1022-39 circa al 1065-72 fu conte nel Lurngau superiore con centro Lienz.
Si può presumere che Enrico IV di Spanheim-Gorizia, privo di prole, avesse designato Mainardo I, sia consanguineo sia spirituale, quale suo erede. In questo modo dopo la morte di Enrico IV di Spanheim-Gorizia avvenuta nel 1123 i Mainardi ottennero anche Gorizia e il castello del luogo.
La denominazione “di Gorizia” risale a Enrico IV di Carinzia il quale, probabilmente, aveva costruito il castello di Gorizia.
Come avvocato compare nel 1125 il conte Mainardo I, capostipite dei conti di Gorizia. Rodolfo di Tarcento, della stirpe dei signori di Machland e Perg (nell'Alta Austria), un parente stretto degli Spanheimer, doveva quindi aver rinunciato all'avvocazìa, così come, oltre due decenni prima, aveva fatto il duca Enrico III di Eppenstein
Per Mainardo I e i suoi figli si provvide ad una "divisione di compiti": mentre Enrico I, con il padre, ricoprì l'ufficio di avvocato di Aquileia in Friuli e, primo esponente della dinastia, si fregiò del titolo di "conte di Gorizia" , Enghelberto II compare inizialmente quasi esclusivamente in Carinzia, come avvocato di Millstatt e "conte di Eberstein"
I possedimenti in Friuli, nell'Isontino e nel Carso
Pio Paschini, Storia del Friuli, vol. 2, 1935
Articoli correlati