Per la prima volta furono nominati due patriarchi: uno filoromano e filocattolico a Grado e l’altro sostenuto dai longobardi ad Aquileia 

 

Per la prima volta furono nominati due patriarchi: uno filoromano e filocattolico a Grado, mentre l’altro, sostenuto dai longobardi ad Aquileia e quindi filoscismatico e filolongobardo

Alla fine del  598,  Longobardi  e Bizantini firmarono finalmente una pace, che probabilmente però era solo una tregua armata che durò solo tre anni.

Nel 606 morì il patriarca scismatico Severo .

In questa occasione  il duca Gisulfo II insieme ad Agilulfo confermarono la nomina del nuovo patriarca di Aquileia, Giovanni.

Questo evento evidenzia come ci fosse stato un cambio di passo nella gestione del regno longobardo: i duchi non si vedono più solo come dei comandanti militari, ma anche come dei capi politici.

In quell’epoca la sede del patriarcato si era trasferito a Grado in seguito all’invasione dei Longobardi nel 568.

Nominare un nuovo patriarca aveva una valenza prettamente politica, soprattutto se si parlava di Aquileia, città scismatica che aderiva ancora allo scisma dei Tre capitoli. Allo stesso tempo Gisulfo II e Agilulfo volevano sottolineare l’importanza di Aquileia per Cividale.

Allo steso tempo venne ordinato patriarca a Grado Candidiano, cattolico e filobizantino.

Veniva così per la prima volta a presentarsi una situazione in cui vi erano due patriarchi nella Venetia: uno filoromano e filocattolico a Grado, mentre l’altro, sostenuto dai longobardi ad Aquileia e quindi filoscismatico e filolongobardo.

I due patriarcati (Aquileia e Grado) non vennero più riuniti, per opportunità politica, neppure dopo la risoluzione dello scisma, avvenuto con il  Sinodo  di  Pavia  del  698.

La Chiesa impose, anche con la forza, ai vescovi istriani e al vescovo di Trieste di aderire al Patriarcato di Grado

Il Patriarca Giovanni assunse come residenza ufficiale Aquileia ma decise di abitare a Udine. Da un lato perchè Aquileia era stata distrutta dagli stessi Longobardi ma anche perchè la sua residenza sarebbe stata più vicino al Duca Gisulfo.

Il Patriarca Giovanni aveva giurisdizione sui vescovi veneti sottoposti al dominio longobardo. Candidiano aveva giurisdizione sull’Istria e sulla Laguna Veneta

Il papa non approvò la divisione del Patriarcato e confermò solo Candidiano.

La divisione del Patriarcato fece nascere un odio tra gli abitanti della terra ferma con quelli delle isole, un odio che durò secoli.

 

 

Giovanni F. Palladio degli Olivi. Historie della provincia del Friuli. Vol I. 1660

 Marco Franzoni, Al di là dei monti: La frontiera del Friuli dall’arrivo dei Longobardi all’anno 1000, Tesi di Laurea, Università Ca’ Foscari di Venezia

Francesco di Manzano. Annali del Friuli. Volume 1. 1858

 

 



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