Attorno al Mille fu costruito il primitivo castello della Frattina.

Attorno al Mille fu costruito il primitivo castello a difesa delle vie di comunicazione all’interno della marca di Verona e Aquileia vicino al confine con la Repubblica di Venezia.

#frattina

Il nome di Frattina deriva dal latino "Fracta", ossia "tagliata", e ciò starebbe a significare evidentemente un luogo disboscato d recente così come doveva presentarsi il posto in origine. Il feudo di Frattina fu affidato alla potente famiglia di vassalli, il cui capostipite fu Marzutto, investito della giurisdizione nel 986. Tale investitura venne rinnovata dal Patriarca di Aquileia nel 1025.

Alcuni storici sostengono che i nobili di Frattina insieme a quelli di Panigai derivino direttamente dagli Squarra di Portogruaro, signori del castello di Fratta

I territori dell’odierna Pravisdomini (in provincia di Pordenone al confine con le province di Treviso e di Venezia) e quelli limitrofi ai fiumi Livenza e Tagliamento ebbero fin dai tempi dell’Impero romano una grande importanza strategica. Postumia e Annia, che li attraversavano, erano le vie consolari che conducevano ad Aquileia e a Concordia Sagittaria, dove si producevano le frecce (sagittae) e altri armamenti per le legioni romane.

Marzutto della Frattina (un cavaliere al seguito dell’imperatore Ottone impegnato a contrastare le incursioni degli Ungari in Friuli) secondo diverse fonti fu investito nell’anno 986 delle terre dove ancor oggi risiede la famiglia.

Attorno al Mille fu costruito il primitivo castello “a difesa dei confini”.

Il castello è uno dei primi centri di quella vasta organizzazione feudale che avrebbe dovuto assicurare al nascente Patriarcato di Aquileia il controllo delle strade, dei punti strategici, dei corsi d’acqua non solo a scopo militare, ma anche commerciale e a tutela delle popolazioni.

I Frattina ebbero in feudo le ville: Frattina la villa, Pravisdomini, Blessaglia, Villanova, Prabedoi, Blesiola, Belfior, Villutta, con l’aggiunta di Bando e Bugnis in periodo veneziano e, via via, numerose proprietà feudali nelle località vicine.

Un ramo si stabilì a Udine, un altro a Portogruaro, più tardi uno anche a Motta. Il castello, più volte danneggiato dalle frequenti incursioni, fu incendiato nel 1412 e poi solo parzialmente ricostruito a metà del Cinquecento. Nel Settecento sorse al suo posto una bella villa veneta, fatta saltare con i depositi di munizioni, il 3 novembre 1918, dagli austro-ungarici in ritirata.

Della nobile famiglia della Frattina, che ha dato il nome alla località, il primo personaggio di cui si fa cenno in una genealogia è Marzutus, uomo d’arme, con un’investitura datata 986.

Gli eredi accrebbero costantemente il loro potere, dando al Patriarcato prima, alla Serenissima poi, sempre prova di fedeltà, investiti dello jus sanguinis cioè del diritto di comminare la pena di morte, nei territori soggetti al loro castello.

Nel 1120 Nicolò, cavaliere, è citato come benemeritus del Patriarca Voldorico e nel 1141 suo figlio Marzutto ricevette doni e benefici dal Patriarca Pellegrino.

Nel 1180 Giovanni fu catturato a Grado dai Veneziani del doge Vitale Michiel insieme al Patriarca Voldorico, nell’ambito della guerra tra Veneziani guelfi e Friulani ghibellini.

I della Frattina fecero parte del Parlamento della Patria del Friuli dalla sua costituzione, con il titolo di Ministeriali nobili.

Furono Abati di Sesto: Ermanno, nel 1246, in un periodo particolarmente difficile per il Patriarcato di Aquileia, tutto il territorio fu teatro di duri scontri e egli con mano ferma riportò ordine e riprese i vecchi confini sottomettendo i vassalli ribelli; e Ludovico nel 1339, presente nel Parlamento della Patria con diritto di voto, contava su 220 uomini d’arme i quali dovevano all’occorrenza prestare servizio nell’esercito del Patriarca.

Un documento della collezione Bianchi ci narra che il 24 maggio 1214, Morando e fratelli, signori della famiglia Frattina, avevano fatto erigere delle forche sui confini del territorio dell'Abbazia di Sesto e vi avevano fatto appendere parete delle membra di Ballamento di Portobuffulè, famoso ladrone di strada, e che avendo quell'Abate protestato alla curia del Patriarca di Aquileia, questi, letti i diplomi concessi prima dal Patriarca Poppo e poi nel 1172 al Patriarca Voldorico II al potente milite Marzutto, aveva sentenziato che quei signori continuassero ad esercitare il jus sanguinis ed a ministrare iustitiam come per il passato.

Marco, nel 1532, per le percosse ad un magistrato veneziano, gli furono confiscati i beni (la metà del Feudo) che tornarono alla famiglia solo nel 1796; Cittadino (XIV sec.) avvocato della Chiesa di Aquileia; Nicolò uomo d’armi, per due volte Podestà di Trieste e una di Portogruaro, Sebastiano, nel 1598 fu il primo nobile friulano che entrò a far parte dell’Ordine di Malta; Demetrio (XVI sec.) poeta, scrittore e “confidente” della Serenissima in terra austriaca. Altro poeta è il sacerdote Polidoro, vicario foraneo, autore di una bella supplica alla Vergine pubblicata nel 1670.

In tempi più recenti vanno ricordati: Marquando, morto in combattimento nel 1849 nella eroica difesa di Venezia; Basilio, primario chirurgo all’ospedale civile di Pordenone presso la chiesa del Cristo, che nel 1881 asportò un rene a un paziente realizzando il terzo intervento del genere in Italia, il primo completamente riuscito, il 39° al mondo.

Ubicazione del castello della Frattina.

Ubicazione del castello della Frattina. Clicca sull’immagine per ingrandire

 

Il Caffè 2/2004

Conti della frattina, storia

Comune di Pravisdomini



Articoli correlati