Flabanico ed i rapporti con il patriarcato di Aquieia

Flabiano fu un doge importante per la storia di Venezia, e il suo contributo fu determinante per la crescita e lo sviluppo della Repubblica. Egli si impegnò a rafforzare la posizione di Venezia nel Mediterraneo, e a promuovere il commercio e l'economia della città

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Argomenti trattati

Domenico Flabanico, doge di Venezia

   Cronologia

   Chi era Domenico Flabanico

   La politica di Flabanico

   Flabanico ed i rapporti con il patriarcato di Aquieia

   La successione



Cronologia

Periodo 1020-1060. (azzurro) Imperatori dei romani, (blu) Re d’Italia, (giallo) papa in carica, (rosso) margravio di Verona, (arancione) patriarchi di Aquileia, (viola) dogi di Venezia, (verde) patriarchi di Grado. Clicca sull’immagine per ingrandire

Chi era Domenico Flabanico

Domenico Flabanico fu il 29º doge della Repubblica di Venezia, in carica dal 1032 al 1042.

Si pensa che fosse un proprietario terriero, mentre più incerta è la sua attività nel commercio della seta. Non è chiaro se fosse sposato, né se avesse dei figli.

Emerse come capo della fazione popolare contro il doge Ottone Orseolo. Nel 1026, Flabanico fu tra i responsabili della deposizione di Orseolo, sostituito da Pietro Centranico, suo protetto. Centranico, tuttavia, venne rovesciato anch'egli dopo quattro anni di dogado, e Flabanico fu eletto nuovo doge.

La politica di Flabanico

Con Flabanico Venezia attraversò un momento di quiete, dopo un periodo tutt'altro che tranquillo.

Il suo governo si basò sulla moderazione e l'equilibrio (da qui l'appellativo di prudentissimus vir). Un'importante novità fu quella di circoscrivere i poteri del doge, in modo da non rendere tale carica ereditaria.

Durante il periodo di Flabanico non sembra esserci un riavvicinamento all’imperatore Corrado II.

La politica di Flabianico era probabilmente concentrata alla situazione interna

Flabanico ed i rapporti con il patriarcato di Aquieia

Corrado II, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1024 al 1039, continuò la politica del predecessore Enrico II di sostenere il Patriarcato di Aquileia, che rivendicava la supremazia sulla Chiesa nell'area del Friuli e dell'Istria. Questa politica si scontrava con gli interessi della Repubblica di Venezia, che controllava Grado.

All'inizio del suo mandato, Flabanico cercò di rafforzare la posizione di Venezia nel Mediterraneo, e di contrastare l'influenza del Patriarcato di Aquileia. Nel 1033, Flabanico inviò una flotta a Grado, per difendere la città dalle mire espansionistiche del patriarca Poppone. La flotta veneziana sconfisse le forze aquileiesi, e Flabanico fu in grado di rafforzare il controllo di Venezia sulla città.

La guerra tra Aquileia e Venezia continuò anche dopo la morte di Corrado II, nel 1039. Flabanico si rese conto che la guerra con Aquileia non era in linea con gli interessi della Repubblica. Nel 1039, Flabanico negoziò un accordo con il patriarca Poppone, che riconosceva l'indipendenza del Patriarcato di Aquileia e la sovranità della Repubblica di Venezia su Grado.

La successione

Domenico Flabianico morì dopo 10 anni di governo.

Flabiano fu un doge importante per la storia di Venezia, e il suo contributo fu determinante per la crescita e lo sviluppo della Repubblica. Egli si impegnò a rafforzare la posizione di Venezia nel Mediterraneo, e a promuovere il commercio e l'economia della città.

S.Romanin, Storia documentata di Venezia, Tomo 1, 1853



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