La via submontana veniva ampiamente utilizzata in epoca tardoromana-altomedievale

Il secondo diverticolo della "Postumia alta" si collegava presso Cordignano con l'antica via protoveneta pedemontana  che, proveniente da Ceneda, per Caneva superava il Livenza presso le sorgenti a Polcenigo, dirigeva su Dardago, Aviano, Giais, Montereale Cellina, Maniago, Fanna, Meduno, Travesio, Valeriano, e, guadato il Tagliamento, raggiungeva Ragogna. Da Ragogna la strada continuava per Monte Croce Carnico prendendo la via Iulia Augusta per il Norico.

La via submontana veniva ampiamente utilizzata in epoca tardoromana-altomedievale  e con i suoi percorsi asciutti e senza intralci alla radice delle Prealpi - utilizzati fin dalla preistoria, che forse non erano mai stati abbandonati – diverrà nel basso Medioevo preferita ad altri percorsi. La via submontana continuava per Nimis.



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Marco Cavalieri, “Le Alpi orientali del versante italiano tra età del Ferro e tarda Antichità. Sintesi storica in funzione dei più recenti dati archeologici”, Res Antiquae 7 (2010), p. 271-330

Giorgio Arnosti, "Per Cenetam gradiens". Appunti sulle vie della romanizzazione, con riferimento all'Antico Cenedese, in Il Flaminio, n. 9, febbraio 1996, pp. pp. 95-97