Nel 927 il patriarca di Aquileia Leone fu ucciso da Rondaldo

Nelle cronache che interessano il patriarcato di Aquileia si trova citato Rondaldo. Il 29 aprile 967, Ottone I confermò al patriarca di Aquileia Rodoaldo il possesso dell’abbazia di Sesto e di tutto ciò che possedeva Aquileia.  A questo si aggiunsero le proprietà presenti nel territorio friulano del longobardo Rondaldo in quanto reo di aver ucciso il patriarca Leone

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Il patriarca Leone ucciso da Rondaldo nel 927

   Chi era Rondaldo?

   La zona di Oderzo nel X secolo



Chi era Rondaldo?

Tra il Livenza e il Piave c’è Oderzo che, nel X secolo, era circondata di numerosi villaggi.

Si pensa che questa regione appartenesse ad un barone chiamato Rondaldo di probabile origine longobarda.

Si ritiene che i diritti su questa zona fosse contesa con i patriarchi di Aquileia.

Le cronache raccontano che sorsero delle gravi controversie tra il patriarca Leone (patriarca dal 922 al 927) e Rondaldo. Leone venne ucciso da Rondaldo nel 927.

Il re d’Italia confiscò tutti i beni di Rondaldo che, successivamente nel 967, Ottone I donò al patriarcato di Aquileia, a quel tempo governato dal patriarca Rodoaldo.

Il dono fu confermato nel 973 da Ottone II.

 

La zona di Oderzo nel X secolo

Già da tempo Oderzo era semi disabitata, essendo i suoi abitanti scappati verso la laguna dove, insieme ad altri profughi provenienti da Concordia Sagittaria, Aquileia, Padova, Altino e altre città della pianura veneta, fonderanno Rialto, la futura Venezia.

Nel 667 i longobardi avevano distrutto Oderzo per vendetta. Da quel momento si osserva uno sviluppo dei villaggi vicini.

Oderzo viene nominata da Ottone I forse come località. Nel 974 Oderzo fu distrutta nuovamente dai Veneziani.

Il declino della città favorirà lo sviluppo di altri centri della zona rimasti fino a quel momento in secondo piano: Treviso, Conegliano, Serravalle, Motta di Livenza, oltre appunto a Ceneda e Venezia.

In quell’epoca prese importanza anche la pieve di San Polo, in quanto localizzata lungo il tragitto che il prelato percorreva per raggiungere Pavia, capitale del regno Longobardo. In effetti, dalla località si poteva arrivare facilmente a un guado sul Piave e di lì alla via Postumia. La pieve cominciò da allora ad avere una vita amministrativa ed ecclesiastica staccata dal contesto dei territori limitrofi. 

 

 Riferimenti

Pio Paschini, Le vicende politiche e religiose del Friuli nei secoli nono e decimo,  Venezia : Istituto Veneto di Arti grafiche, 1911

Luigi Dall’Oste, San Polo nel Trevigiano, 1874

Notizie varie di Oderzo scritte nel 1734

 Il patriarcato di Aquileia al tempo di Ottone I



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