Il passaggio da ducato del Friuli a marca del Friuli nella strategia carolingia
(Ottone I , Sacro Romano Imperatore , Manuscriptum Mediolanense (Cronaca del vescovo Ottone di Freising), ca. 1200)
Dopo la sconfitta di Rodgaudo, il Ducato del Friuli venne riorganizzato. La situazione del territorio friulano prima dell’arrivo dei franchi. L’istituzione della Marca Friulana e i problemi confinari (fino al 787).
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Il ducato longobardo del Friuli aveva assunto una configurazione molto più autonoma e compatta rispetto a quanto accadeva nel resto dei domini longobardi del centro nord, e anche per questo la sua conquista risultò più difficoltosa per i Franchi.
Oltre al centro politico di Cividale, sede della residenza ducale, i processi di stanziamento per farae e la progressiva assimilazione con l’elemento autoctono portarono ad un controllo più esteso ed articolato del territorio che si manifestò, per alcune aree, anche attraverso un modesto incremento di insediamenti rurali.
Il ducato si arricchisce di una serie puntiforme di insediamenti agricoli, dentro i quali si riconosce soprattutto l’esistenza di patrimoni appartenenti a grandi possessori, mentre è più difficile individuare la piccola proprietà.
L’altro dato destinato ad influenzare i futuri assetti regionali è legato all’assenza di un centro politico unico. Questa particolare situazione era una conseguenza dello spopolamento dei centri avvenuto a causa di una lunga fase di crisi economica strutturale, pestilenze e migrazioni che portarono alla decadenza di centri prima nevralgici come Aquileia, Concordia, Altino e l’alpestre cittadina romana di Zuglio (Iulium Carnicum).
La stessa Cividale (Forum Iulii) che divenne il centro politico del ducato già a partire dal VI secolo, pur rimanendo fino a tutto il XII secolo la città di maggior rilievo del Friuli, non visse quel periodo di crescita economica che caratterizzò altri centri italici (tra i quali Verona e Treviso) a causa della sua posizione poco favorevole rispetto alle principali rotte del commercio.
Il ducato longobardo del Friuli nell'VIII secolo
Nell’Austria longobarda, partire dall’VIII secolo, si viene a determinare una diversificazione del territorio.
Da una parte vi è il ducato territoriale del Friuli con la sua configurazione disarticolata e priva di forti poli urbani di coordinamento e distrettualizzazione, dall'altra il modello organizzativo ducale diffuso nel resto del Veneto centrale, con le città e le loro giurisdizioni poste sotto il controllo dei duchi prima e poi dei conti in epoca carolingia.
La particolare struttura del Ducato del Friuli con una netta separazione tra centri urbani e campagne, rimarrà ancora molto chiara durante tutto il Regnum Italiae, e si accentuerà ulteriormente a partire dal secolo XII con lo sviluppo comunale.
Nemmeno i riusciti tentativi di organizzazione da parte della Repubblica di Venezia riusciranno a fondere (e siamo già nel XV secolo) in un corpo unico, articolato e razionale, questo sistema territoriale.
Marcario del Friuli e i confini della marca carolingia
Marcario del Friuli fu conte della marca del Friuli dal 776 al 787. Fu il primo duca friulano nominato da Carlo Magno dopo la ribellione del longobardo Rotgaudo.
Dopo la sconfitta di Rodgando, il Ducato del Friuli venne riorganizzato. A Forum Iulii (Cividale) venne istituita una Prefettura, detta Marca, alla cui direzione pose Marcario.
Se il ducato longobardo del Friuli terminava quasi certamente ad ovest in corrispondenza del fiume Livenza. I confini della marca friulana sono di più difficile risoluzione.
Con l’arrivo di Carlo Magno, la marca sembra avere solo un ruolo di supporto istituzionale della popolazione da poco sottomessa, ed ha una funzione strettamente militare a causa dei difficili rapporti politici con l’area slava. A causa di questo inquadramento politico e militare, la marca si evolve nei decenni successivi.
Il confine naturale a nord della marca del Friuli è la catena alpina, oltre alla quale si estendeva il grande ducato bavarese comprendente la Carinzia e la Stiria, con confine il fiume Enns, nell’attuale Austria orientale.
Tra gli anni 787-88 Carlo Magno condannò per tradimento ed imprigionò in un monastero il duca bavaro Tassilone che per decenni aveva condotto una politica di spregiudicate alleanze con i Franchi ed i Longobardi. Quindi ne occupò il territorio, che tra il 791 ed il 799 divenne la base per la lunga campagna carolingia anti avara.
Il confine alpino in Friuli fu interessato da vari tentativi di fortificazione operati a partire dal V secolo noto come Tractus Italiae circa Alpes. Gli stessi longobardi avevano dato vita ad una linea di fortificazioni, descritta da Paolo Diacono, lungo la direttrice ideale Cividale - Osoppo – Ragogna – Ceneda – Valdobbiadene. A settentrione di questa fascia di castelli c’erano solo alcuni isolati villaggi.
Altrettanto difficile risulta l’individuazione del confine orientale. In questo caso ci troviamo davanti ad una situazione ancora più complicata perché il territorio a sud-est di Cividale sfocia in una grande vallata pianeggiante scavata nel corso dei secoli dal fiume Vipacco che non consente la formazione di un vero e proprio confine geografico.
Quello orientale è dunque un grande passaggio privo di ostacoli naturali da cui penetrarono i Longobardi nel 568 giungendo dalla Pannonia. I nuovi invasori si resero conto ben presto della difficoltà di controllo di quel confine. Tra il VII e l’VIII secolo si susseguirono infatti continue irruzioni di popolazioni provenienti dall’area danubiana capeggiate dagli Avari e dagli Slavi, che utilizzarono proprio questa via per mettere in atto saccheggi in buona parte della pianura padano veneta.
Alla luce di queste considerazioni vanno prese in considerazione anche le arterie stradali in direzione est-ovest, quali la Stradalta o l'antica via consolare Annia: tutte vie di accesso privilegiato per le veloci cavallerie di questi popoli. In questo scenario rientra la costruzione del castello – luogo forte di Farra (oggi Farra d’Isonzo), sorto per iniziativa dei duchi longobardi proprio in corrispondenza del pons sonti sul fiume Isonzo, la prima fortificazione che le cavallerie slave incontravano giungendo da est verso la pianura friulana. Farra sorge in corrispondenza di un ponte, ma soprattutto in prossimità di un nodo stradale importante, da cui dipartivino i percorsi verso Cividale (a nord) e verso Aquileia (a sud).
La costante presenza delle scorrerie avariche e slave in Friuli giunse ad un sensibile contenimento verso la seconda metà dell’VIII. Per quanto riguarda gli Avari, come si è visto, tra il 787 ed il 788 è documentata la loro sempre maggiore incidenza nel territorio Carinziano, dove Carlo Magno concentra i suoi sforzi per sedare definitivamente la loro minaccia ingaggiando una guerra che si prolunga per dieci anni
Non meno difficoltosi si rivelarono i rapporti con gli Slavi, che durante il regno dei longobardi si dimostrarono particolarmente aggressivi nella contesa per il controllo delle vallate slovene, ma che a partire dalla fine dell’VIII secolo, in concomitanza con la conquista franca, cessarono di rappresentare un reale problema per i nuovi dominatori. I problemi si presentarono quando, nel IX secolo, gli Ungari saccheggiarono la pianura padana.
Quello orientale fu insomma il «fronte caldo» per i governanti della marca friulana, tant'è che la prima importante modifica all'assetto del vecchio ducato venne operata da Carlo Magno pochi anni dopo la sua conquista con l’aggregazione della vicina penisola istriana, proprio nel tentativo di consolidare la resistenza della marca contro la costante minaccia delle popolazioni confinanti.
Prima dell’arrivo di Carlo Magno, sia le coste che le principali isole dell’Istria si trovavano sotto il controllo bizantino: l’impero in queste zone controllava il traffico navale che collegava tutti i porti dell’Adriatico settentrionale. Nell’interno, invece, l’asprezza dei territori e l’estrema frammentazione che continuava a caratterizzare le tribù slave concorrono ad una diffusa instabilità rendendo più agevole l’invasione dell’esercito franco.
Questi elementi facilitarono quindi l'aggregazione dell'Istria alla marca del Friuli che Carlo Magno portò a termine nel 787. Fu questa la prima, ma anche l'unica, modifica significativa all'assetto della marca operata dall’imperatore, che riuscì a strappare la penisola al governo bizantino, pare anche col concorso di alcuni membri dell'aristocrazia longobarda.
Il presupposto politico per l’operazione militare di Carlo era stato raggiunto nel 754 con l’accordo di Querzy tra Pipino e papa Stefano II, poi sottoscritto nel 756 dal recalcitrante re dei Longobardi Astolfo, grazie al quale si fissava una condizione di protettorato del papa sull'intera penisola istriana e sulla Venezia marittima.
Ad occidente, il fiume Livenza segnava quasi certamente già in epoca longobarda il confine tra il ducato del Friuli e quello di Ceneda, entità territoriale sorta nel corso dell’VIII secolo in stretta relazione al declino di Oderzo.
La conquista franca del Friuli e la successiva battaglia sul Livenza contro Rotgaudo del 776 portò in breve tempo all’annessione di Ceneda alla marca del Friuli.
Il nuovo confine della Marca si spostò dunque più ad ovest e andò probabilmente a coincidere con il fiume Piave che demarcava anche il confine tra la diocesi di Ceneda e quella di Treviso.
Estensione della Marca del Friuli. Il ducato friulano sin dal 775 diventò una Contea di confine (detta anche Marca del Friuli) del Regno dei Franchi poi nel 791 venne ampliata ed organizzata in 5 marche comitali (Verona, Treviso, Aquileia, Istria, Carinzia e Carniola) con un territorio assai più vasto. (credit Regionestoriafvg)
Luigi Zanin, L'EVOLUZIONE DEI POTERI DI TIPO PUBBLICO NELLA MARCA FRIULANA DAL PERIODO CAROLINGIO ALLA NASCITA DELLA SIGNORIA PATRIARCALE, tesi di Dottorato di ricerca in Storia sociale europea dal medioevo all'età contemporanea, Università Ca’ Foscari di Venezia
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Al duca del Friuli Rodgaudo si deve l’estrema resistenza longobarda contro i Franchi di Carlo Magno. La sua fine in battaglia nel 776 segnò il definitivo declino del regno longobardo.
Il duca del Friuli Rodgaudo e l’estrema resistenza a Carlo Magno
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Dopo il dominio dei Longobardi e la discesa in Italia dei Franchi nel 774, il ducato friulano diventò una Contea di confine, detta anche Marca del Friuli. San Paolino nominato patriarca di Aquileia. La visita di Carlo Magno a Cividale (Foum Iulii). I Franchi conquistano l’Istria. Marcario del Friuli e il duca Erich del Friuli e dell’Istria
La Marca del Friuli, Carlo Magno e S.Paolino
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