Le armi segrete, l’eredità tedesca contesa da tutti

 Corsa allo Spazio. L’eredità tedesca

Il secondo conflitto mondiale ha portato a tre grandi scoperte che in seguito ogni paese avrebbe voluto tenere per sé segreti: l’atomica, i razzi e i radar.

#Corsaallospazio, #razzo

Al termine della guerra sia Stati Uniti che Russia crearono delle unità militari che avevano lo scopo di sviluppare queste tre tecnologie. Ad esempio l’ammiraglio Chester Nimitz, Capo di Stato maggiore americano, annunciò nel 1946 la possibilità di costruire navi con motori a energia atomica e “razzi atomici” guidati per mezzo di congegni radar, possibilità che sembrava finora confinata al campo della fantasia.

la marina del futuro comprenderà probabilmente navi da battaglia munite di un apparato motore atomico, protette da corazze di nuovo tipo e armate di razzi atomici da 16 pollici.

Le portaerei del futuro recheranno a bordo invece di aeroplani pilotati dall’uomo, nuovi apparecchi con propulsione a reazione e guidati dal radar. Non è esclusa la possibilità di costruire unità sottomarine a lungo raggio, capaci di navigare sotto la superficie oceanica a grande velocità e di emergere improvvisamente a poca distanza dalle basi nemiche per effettuare operazioni di bombardamento (La Stampa, 8 maggio 1946)

Già agli inizi degli anni '40, Wernher von Braun aveva la visione di avere dei satelliti in orbita attorno alla terra (che avrebbe avuto principalmente scopi militari in quei tempi). Le prime prove con un tale progetto, che fu chiamato "Artificial Moon", furono fatte dal 1944 in poi. I primi studi hanno mostrato un satellite sferico, del peso di 200 kg, che doveva essere inviato in un'orbita terrestre bassa da un razzo a tre stadi. 

Il secondo progetto, elaborato dal "Gruppo Kammler" (diretto dal generale delle SS Hans Kammler) a Peenemünde (centro di sviluppo missilistico tedesco sul Mar Baltico), il "Satelloid", era anch'esso un progetto sferico e doveva essere dotato di telecamere e antenne radio. Il limite di volo doveva essere di 500 km e la "Satelloid" doveva avere anche un'unità di potenza interna, che sarebbe stato usato per le correzioni del corso. 

A Kochel (una città dell'Alta Baviera nelle Alpi), fu costruito un modello in scala ridotta per i test in galleria del vento. La fine imminente della seconda guerra mondiale e vari problemi irrisolvibili con i trasporti hanno comportato la cessazione di tutti i lavori. 

Lo sviluppo del dopoguerra basato sui dati tedeschi catturati portò allo sviluppo di "Vanguard" e "Sputnik". 

 

Dai tedeschi si ereditò anche un altro progetto: il “satelloide artificiale”.

Il satelloide avrebbe dovuto elevarsi a circa 36 Km sulla verticale dell’equatore. Il progetto prevedeva che sulla stazione celeste fosse sistemata una piccola casa nella quale l’aria fosse respirabile per l’equipaggio. Gli scienziati tedeschi avevano studiato anche le problematiche della pressione atmosferica e della temperatura al fine di rendere abitabile la stazione celeste.

 Il progetto aveva scopi militari e si credeva di poter sistemare sul satelloide certi specchi giranti e riflettere sulla terra la luce solare in modo da incendiare i paesi nemici. Ma come avrebbero raggiunto quella lontanissima regione interplanetaria? […]

Il rapporto indicava anche il modo in cui si intendeva costruire il “satelloide”. Ogni pezzo del satelloide avrebbe raggiunto la locazione utilizzando un motore a reazione e accompagnato da una parte dell’equipaggio.  

Si trattava evidentemente soltanto di un progetto il più fantastico, il meno credibile tra i tanti scoperti negli archivi germanici.

Le armi segrete ritrovate dagli alleati sul territorio tedesco, talune già impiegate, altre appena costruite, altre allo stato di prototipo o soltanto di  progetto ebbero un vasto campo di osservazione.

Tra le armi segrete, non più tanto segrete, c’erano anche le bombe-razzo (V-1 e V-2) trovate in Germania e che gli inglesi subirono il loro impiego.

Tra gli anni ’30 e ‘40 si era capito che il principio del razzo poteva avere molte applicazioni. I tedeschi avevano costruito dei prototipi che potevano percorre cinquemila chilometri. Erano i “razzi-cicogna” vale a dire che ad un certo momento un razzo più piccolo si staccava dalla madre portando verso il bersaglio la grossa carica esplosiva.

 Boris E. Chertok, specialista russo, scrisse che prima del 1945, né i russi, né gli americani, né i britannici erano stati in grado di sviluppare motori a razzo a propellente liquido con una spinta superiore a 1,5 tonnellate. A quel tempo, tuttavia, i tedeschi avevano sviluppato con successo un motore a razzo a propellente liquido con una spinta fino a 27 tonnellate metriche, più di diciotto volte maggiore! Inoltre, avevano prodotto questi motori in serie su larga scala a migliaia! E il sistema di guida automatica! Una cosa era dimostrare fondamentalmente e teoricamente che per un dato livello di tecnologia era possibile controllare il volo di un missile e di conseguenza la modalità del motore in volo a una distanza di 300 chilometri; tutt'altra cosa era metterlo in pratica e portare l'intero sistema a un livello adatto per essere accettato come armamento operativo!

Come risultato della seconda guerra mondiale, sono emersi almeno tre nuovi risultati scientifici e tecnici, che in larga misura hanno rivoluzionato le idee precedenti sulla strategia e la tattica per possibili guerre future. Questi risultati sono stati missili a guida automatica, tecnologia radar e armi nucleari. i primi due non richiedevano la scoperta di nuove leggi della fisica. La tecnologia nucleare era un'altra storia. Il suo sviluppo fu stimolato dalla scoperta di nuove leggi della natura e di nuovi metodi scientifici che implicavano la penetrazione nel mondo atomico e la natura dei principi fondamentali della materia.

 

 

Satelloid / Artificial Moon, Germany, 1940′s 

La stampa, “Le armi segrete”, 3 febbraio 1948

Meraviglie di oggi e di domani, La Stampa, 8 maggio 1946

Boris E. Chertok, rocket and people vol 1, 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

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