La storia della tecnologia missilistica: tappa importante a Peenemünde

La storia della tecnologia missilistica tedesca non inizia con Peenemünde ma questo sito ebbe un’importanza fondamentale. In questa zona militare fu sviluppato e testato soprattutto l'A-4, primo missile balistico funzionante, poi noto nella propaganda nazista come V-2. Tale missile fu il primo oggetto costruito dall'uomo a spingersi ai confini dello spazio esterno: per questo motivo il centro è chiamato spesso «culla dei viaggi spaziali».

Peenemünde era il centro missilistico tedesco. Fu impiantato nel 1936 come istituzione di sviluppo e ricerca dell'esercito della Wehrmacht, a nord dell'isola di Usedom. Sotto il comando di Walter Dornberger, capo della sezione missilistica dello Heereswaffenamt, e con la guida tecnica di Wernher von Braun. In questa zona militare fu sviluppato e testato soprattutto l'A-4, primo missile balistico funzionante, poi noto nella propaganda nazista come V-2. Tale missile fu il primo oggetto costruito dall'uomo a spingersi ai confini dello spazio esterno: per questo motivo il centro è chiamato spesso in tedesco Wiege der Raumfahrt («culla dei viaggi spaziali»).

La storia della tecnologia missilistica tedesca non inizia con Peenemünde.

Il lavoro pratico per implementare le teorie pionieristiche sui viaggi interplanetari è iniziato con lo sviluppo di motori a razzo primitivi già nel 1929. L'evoluzione della ricerca amatoriale da parte di appassionati solitari in attività su larga scala per sviluppare veicoli volanti a razzo è iniziata dopo che le agenzie militari avevano valutato le prospettive per un loro utilizzo come armi missilistiche.

Secondo il Trattato di Versailles, alla Germania era stato proibito di sviluppare e produrre nuovi tipi di aerei, artiglieria e altre tecnologie di armi che durante la prima guerra mondiale erano note come sistemi offensivi. Le armi missilistiche non erano state incluse nell'elenco delle armi vietate. Gli autori del Trattato di Versailles non avevano nemmeno preso in considerazione la possibilità di utilizzare i missili come armi offensive. I massimi vertici dell'esercito in Germania, tuttavia, credevano che il lavoro iniziato dai romantici dei viaggi interplanetari potesse avere applicazioni reali nella guerra.

Uno dei primi generali tedeschi a fornire un reale sostegno al lavoro amatoriale degli appassionati di missili fu Karl Emil Becker, autore del noto libro di testo Lehrbuch der Ballistik (Libro di testo di balistica) e capo della direzione per le armi di artiglieria di fanteria. Becker formò una suddivisione speciale per la tecnologia missilistica, che nel 1934 era guidata da Walter Dornberger, un capitano di artiglieria di trentanove anni. Uno dei primi subordinati di Dornberger fu l'ingegnere ventiduenne Wernher von Braun. Dornberger e von Braun iniziarono lo sviluppo di missili balistici a propellente liquido a lungo raggio in un poligono di artiglieria a Kummersdorf vicino a Berlino. Ai primi missili sperimentali furono assegnate le designazioni ordinali, A-1 e A-2.

Nel 1933, con l'ascesa al potere di Hitler, tutte le restrizioni imposte agli armamenti della Germania dal Trattato di Versailles furono scartate.

I nazisti incoraggiarono apertamente l'industria a lavorare energicamente per ripristinare la potenza militare della Germania. Nel 1935, von Braun e Dornberger si avvicinarono alla Direzione degli armamenti con un progetto per un missile a propellente liquido in grado di raggiungere un raggio di tiro di 50 chilometri.

Per ottimizzare il sistema di guida, i tedeschi svilupparono un missile sperimentale con la denominazione A-3. Una piattaforma di lancio per il missile fu allestita sulla piccola isola di Greifswalder-Oie nel Mar Baltico.

Operazione Lighthouse (Leuchturm) era il nome dato al fallito lancio sperimentale di quattro razzi a combustibile liquido Aggregate 3 da Wernher von Braun e Walter Dornberger sull'isola tedesca di Greifswalder Oie nel dicembre 1937. (fonte dailymotion)

Per la prima volta nella storia della tecnologia missilistica, una piattaforma girostabilizzata venne testata su un missile. Tutti e quattro i test di volo dell'A-3 non ebbero successo a causa di guasti nel sistema di controllo.

Ma i test hanno prodotto una pietra miliare fondamentale: il primo lancio guidato verticale di un missile indipendente su una piattaforma di lancio.

Dornberger e von Braun compresero che la base sperimentale di Kummersdorf non era adatta per il lavoro sulla scala che avevano concepito, e iniziarono a cercare un nuovo sito per la costruzione di un grande centro di ricerca scientifica abbinato a un poligono di prova.

All'inizio del 1936, Dornberger, ora colonnello, fu nominato direttore dello sviluppo missilistico per le forze armate tedesche. Dornberger e von Braun proposero ai vertici dell'esercito di sviluppare un missile con una gittata di oltre 200 chilometri con la designazione A-4. Allo scopo avevano bisogno di un grande centro di ricerca scientifica e test per sviluppare e testare il missile.

Nell'agosto 1936, i tedeschi decisero di iniziare la costruzione del centro di test militari sull'isola di Usedom sulla costa baltica, vicino alla località di Zinnowitz e vicino al villaggio di pescatori di Peenemünde.

Dornberger fu nominato capo dell'intero poligono di prova, che consisteva in due parti: Peenemünde-Ost (Est), l'unità sotto il comando delle forze di fanteria; e Peenemünde-Westen (Ovest), sotto il comando della Luftwaffe (Air Force). Il ventiquattrenne von Braun fu nominato direttore tecnico per Peenemünde-Ost. La rapida costruzione del centro iniziò nell’autunno del 1936.

Nel 1937, i primi novanta dipendenti si trasferirono a Peenemünde nel centro di ricerca della fanteria. Sviluppo, ricerca e test furono condotti contemporaneamente alla costruzione, che fu più o meno completa dopo tre anni. L'impresa che svolgeva le prime operazioni di costruzione a Peenemünde era guidata dal futuro Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Heinrich Lübke.

In Europa erano in corso i preparativi per la guerra, ma nessuno dei servizi segreti alleati, compreso il celebre intelligence britannico, aveva immaginato gli obiettivi e la portata del lavoro svolto presso il centro di Peenemünde.

Il 1 settembre 1939 iniziò la seconda guerra mondiale.

Nel novembre 1939, uno sconosciuto antifascista lasciò cadere nella cassetta delle lettere dell'ambasciata britannica a Oslo un rapporto dettagliato riguardante la portata, gli obiettivi e i compiti del centro di Peenemünde. A quel tempo, più di 3.000 persone stavano lavorando a Peenemünde, esclusi gli operai edili.

L’”Oslo Report” fu forse la più grave violazione della sicurezza tedesca nella Seconda Guerra Mondiale. Il rapporto conteneva una ricchezza di dati sulle armi top secret in fase di sviluppo in Germania.

Il pacchetto conteneva sette pagine di testo in lingua tedesca e un’altra piccola scatola che conteneva un tubo di vetro sigillato. Quando il testo fu tradotto suonava incredibile: il documento parlava di una nuova e fantastica arma in fase di sviluppo in Germania.

Il Rapporto raggiunse i servizi segreti britannici come un fulmine a ciel sereno, in un momento in cui nessuno aveva una vaga idea di quello che c’era ancora in serbo. Sorprendentemente, le informazioni furono accolte con indifferenza o addirittura denigrazione, ad eccezione del Dr. Reginald Victor Jones, un giovane scienziato che era appena stato messo a capo di un nuovo Dipartimento Scientifico del Ministero dell’Aeronautica di Londra chiamato “Scientific Intelligence” e fu uno dei pochi che in realtà conservarono una copia del Rapporto il cui valore sarebbe diventato evidente in un momento successivo.

Nel marzo 1940 iniziarono i primi test di accensione sulle camere del motore a razzo a propellente liquido da 25 tonnellate di spinta destinato all'A-4.

Questa fu la prima volta che i tedeschi usarono un'alimentazione a turbopompa per fornire alcol e ossigeno liquido nella camera di combustione al posto del sistema pressurizzato con azoto compresso utilizzato sui primi motori a Kummersdorf.

Con l'inizio della seconda guerra mondiale, l'ambito dell'attività di ricerca e sviluppo a Peenemünde si espanse rapidamente. Furono creati nuovi servizi e fu necessario reclutare e mobilitare rapidamente un gran numero di nuovi specialisti nel centro, molti dei quali furono convocati dall'esercito. Anche le scuole di istruzione superiore a Darmstadt, Berlino, Dresda, Hannover e successivamente Vienna e Praga furono arruolati per supportare l'attività di ricerca a Peenemünde.

Dal 1937 al 1940, i tedeschi investirono più di 550 milioni di Reichsmark nella costruzione del centro di Peenemünde, una somma enorme per l'epoca.

I tedeschi avevano capito che l'entusiasmo e le capacità brillanti degli scienziati solitari erano tutt'altro che sufficienti. Ciò che serviva era una chiara concezione della scala delle operazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati e la determinazione a creare la più forte infrastruttura scientifica-tecnica, produttiva e militare supportata dallo stato. Tutto questo era stato concepito prima della guerra, poi perfezionato e implementato durante le ostilità nelle condizioni del regime totalitario di Hitler, che non badò a spese per sviluppare l’ arma segreta di distruzione di massa.

Il 22 giugno 1941, la Germania attaccò l'Unione Sovietica.

 

 

Frithjof A.S. Sterrenburg. The Oslo Report 1939—Nazi Secret Weapons Forfeited

Boris E. Chertok, rocket and people vol 1, 2005

 

 

 

 

 

 

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