Nel 1947 ci fu il primo volo del Blossom Project. Trasportava la prima forma animale, ossia la mosca della frutta.
Il 20 febbraio 1947 ci fu il primo volo del Blossom Project. Si trattava di una serie di sette voli per testare le possibilità di espellere un contenitore con un paracadute e recuperarlo intatto. Il primo volo trasportò la prima forma animale, ossia la mosca della frutta.
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Cronologia degli eventi
Le varie fasi della corsa allo spazio. (rosso) missioni dell’Unione Sovietica, (blu) missioni degli USA. Clicca sull’immagine per ingrandire.
Blossom Project
Il Blossom Project faceva parte del progetto più ampio Hermes. Si trattava di una serie di sette voli per testare le possibilità di espellere un contenitore con un paracadute e recuperarlo intatto. Il paracadute doveva essere espulso allo zenit del volo.
I voli prevedevano di lanciare nello spazio animali vivi per indagare sul possibile pericolo e sui fattori limitanti del volo spaziale.
L'obiettivo degli esperimenti sugli animali dell'Aero Medical Laboratory a White Sands è stato chiaramente affermato dallo stesso David G. Simons, allora capitano presso lo stabilimento di Wright Field, che è stato l'ingegnere di progetto fino a dopo il secondo lancio V-2 della serie:
“Oggi non c'è posto sulla superficie terrestre a più di 40 ore di viaggio da qualsiasi altro luogo quindi sorge inevitabilmente la questione della fattibilità del viaggio oltre i confini dell'atmosfera. Ma quali sono i problemi del volo spaziale in un razzo? Teorizzando, si possono valutare i vari possibili pericoli e fattori limitanti e opportune misure di protezione contro ciascuno ipotizzato. Tuttavia, solo eseguendo effettivamente l'esperimento si può provare o smentire la validità dell'ipotesi, apprendere modi migliori per proteggersi dai pericoli noti e rendersi conto per la prima volta dell'esistenza di pericoli insospettati. Solo il recupero di un animale vivo che non mostri effetti negativi dimostrabili consentirà di affermare che non è stata trascurata alcuna difficoltà di rilievo.”
Sfortunatamente, il recupero di animali vivi che sperava non è stato effettuato su nessuno dei cinque voli biologici effettuati a White Sands. Tuttavia, questi esperimenti hanno contribuito in modo importante allo sviluppo delle tecniche che hanno prodotto successivi recuperi dal vivo e sono stati registrati preziosi dati fisiologici.
Il volo V-2 No 20
Il primo di questa serie fu sparato il 20 febbraio 1947. Con il missile V-2 No 20 volarono semi di segale, semi di cotone e mosche della frutta (ceratitis capitata). Il paracadute non era di tipo convenzionale ma era composto da due paracadute.
Gli scienziati americani stavano cercando di stabilire l’impatto che le radiazioni cosmiche avrebbero potuto avere, potenzialmente, sugli astronauti in futuro: hanno scelto i moscerini perché sono geneticamente simili agli umani.
Il missile balistico V-2, recuperato dai nazisti alla fine della seconda guerra mondiale, percorse centonove chilometri in aria, raggiungendo il punto in cui finisce l’atmosfera terrestre e ufficialmente lo spazio comincia.
La capsula attaccata ai paracadute, che conteneva moscerini della frutta e vari tipi di semi per determinare i possibili effetti delle mutazioni biologiche causate dai raggi cosmici dell'alta atmosfera, scese per 50 minuti e fu recuperata immediatamente nel New Mexico.
Aprendo la capsula, gli scienziati trovarono che le mosche erano ancora tutte vive, senza effetti delle radiazioni.
Riferimenti
First V -2 rocket launched 45 years ago today at range, Missile Ranger, volume 44, issue 19, 1991
White Sands Missile Range Museum, The V-2 Program: Operation Backfire to the Hermes Project
NASA, History of Research in Space Biology and Biodynamics
Gli animali nel programma spaziale americano: Albert |
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