Nel 1949 ci furono tre missioni del Blossom Project con Albert II, Albert III e Albert IV

Il 14 giugno 1949 ci fu il volo del Blossom Project con a bordo Albert II (missione BlossomIVB). Il 16 settembre 1949 con a bordo Albert III (missione Blossom IVC). I lanci facevano parte dei sette voli che avevano lo scopo di testare le possibilità di espellere un contenitore con un paracadute e recuperarlo intatto

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Argomenti trattati

Gli animali nel programma spaziale americano: Albert II e Albert III

   Cronologia degli eventi

   Blossom Project

   Il volo V-2 No 47

   I voli V-2 No 32  e V-2 No 31



Cronologia degli eventi

Le varie fasi della corsa allo spazio. (rosso) missioni dell’Unione Sovietica, (blu) missioni degli USA. Clicca sull’immagine per ingrandire.

Blossom Project

La ricerca sulla biologia spaziale ha iniziato a espandersi come campo di interesse pratico poco dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Uno dei progetti significativi in questo ambito fu il Blossom Project, che faceva parte del progetto più ampio Hermes. Il Blossom Project consisteva in una serie di sette voli progettati per testare le possibilità di espellere un contenitore con un paracadute e recuperarlo intatto. Durante questi voli, furono lanciati nello spazio animali vivi allo scopo di indagare sui possibili pericoli e sui fattori limitanti del volo spaziale. Il paracadute doveva essere espulso allo zenit del volo. Questi studi hanno contribuito alla comprensione dei sistemi biologici in ambienti spaziali e hanno aperto la strada alla ricerca per abilitare missioni di lunga durata nello spazio profondo.

L'obiettivo degli esperimenti sugli animali dell'Aero Medical Laboratory a White Sands è stato chiaramente affermato dallo stesso David G. Simons, allora capitano presso lo stabilimento di Wright Field, che è stato l'ingegnere di progetto fino a dopo il secondo lancio V-2 della serie: 

Oggi non c'è posto sulla superficie terrestre a più di 40 ore di viaggio da qualsiasi altro luogo quindi sorge inevitabilmente la questione della fattibilità del viaggio oltre i confini dell'atmosfera. Ma quali sono i problemi del volo spaziale in un razzo? Teorizzando, si possono valutare i vari possibili pericoli e fattori limitanti e opportune misure di protezione contro ciascuno ipotizzato. Tuttavia, solo eseguendo effettivamente l'esperimento si può provare o smentire la validità dell'ipotesi, apprendere modi migliori per proteggersi dai pericoli noti e rendersi conto per la prima volta dell'esistenza di pericoli insospettati. Solo il recupero di un animale vivo che non mostri effetti negativi dimostrabili consentirà di affermare che non è stata trascurata alcuna difficoltà di rilievo.

Sfortunatamente, il recupero di animali vivi che sperava non è stato effettuato su nessuno dei cinque voli biologici effettuati a White Sands. Tuttavia, questi esperimenti hanno contribuito in modo importante allo sviluppo delle tecniche che hanno prodotto successivi recuperi dal vivo e sono stati registrati preziosi dati fisiologici.

 

Il volo V-2 No 47

Il risultato del primo progetto Albert fu l'esperienza per gli scienziati che vi avevano preso parte e l'incentivo a fare meglio la prossima volta. 

Per il secondo esperimento, che ebbe luogo un anno dopo, il 14 giugno 1949, la capsula fu ridisegnata per far assumere al soggetto (Albert II) una posizione meno angusta. Anche la strumentazione è stata migliorata, così come il sistema di recupero del paracadute. 

Albert II (fonte NASA)

Albert II fu la prima scimmia a raggiungere lo spazio il 14 giugno del 1949 ma non fu fortunata.

Con elettrodi applicati sul corpo per misurarne l'attività cardiaca durante la missione, Albert II fu collocato dentro un razzo battezzato Blossom non prima di essere sedato.

David Simons, il medico ufficiale del progetto dell'aeronautica militare Usa per lo studio sugli animali usati in questi voli sperimentali sui V-2, spiegò: "La frequenza cardiaca di Albert II fu chiaramente disturbata dagli improvvisi sbalzi prodotti dall'accelerazione gravitazionale, sia all'andata sia al rientro."

Albert II aveva raggiunto i 134 Km di altitudine (34 oltre il limite dell'atmosfera) e stava rientrando a Terra dopo che la capsula si era separata con successo dal razzo - se il paracadute si fosse aperto correttamente.

Erano passati appena 6 minuti dal momento del lancio quando il coraggioso macaco morì nello schianto a terra.

 

I voli V-2 No 32  e V-2 No 31

Il 16 settembre 1949, Alberto III morì sotto la linea di Kármán, a 10,7 km a causa di un'esplosione del suo V-2. 

L'8 dicembre 1949, Albert IV fu il secondo mammifero nello spazio e morì nel momento dell’impatto dopo un guasto del paracadute. Aveva raggiunto i 130,6 km. 

 

Riferimenti

First V -2 rocket launched 45 years ago today at range, Missile Ranger, volume 44, issue 19, 1991

White Sands Missile Range Museum, The V-2 Program: Operation Backfire to the Hermes Project

NASA, History of Research in Space Biology and Biodynamics

Popular Science, The Alberts, Spaceflight’s Unsung Heroes

RaiNews, In memoria di Albert II, la prima scimmia a guardare la Terra dallo Spazio. Accadde oggi, 70 anni fa

 

Gli animali nel programma spaziale americano: Albert Gli animali nel programma spaziale americano: ultimi test Albert



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